FIORENTINA, No money, no party
Viva la sincerità. E tutto si può dire, di Pantaleo Corvino, relativamente alla conferenza stampa di oggi, tranne che non sia stato sincero: "Cerco di migliorare questa squadra, ribadendo che non è facile poterlo fare. Il problema sono gli ingaggi, alcuni giocatori sono obiettivi impossibili. Voglio essere chiaro: in passato abbiamo sbagliato poco,anche se abbiamo sbagliato qualcosa. Però quando si vuol comprare 'seta', bisogna spendere e non si può sbagliare, comprando lana per seta. Ho 13-14 milioni di budget, il problema è che siamo sopra il tetto ingaggi di già 4 milioni"; frasi che ci sentiano di sottoscrivere in pieno. E che ci piacciono molto di più di quelle di circostanza come "....resterà una tra le migliori difese del campionato", che tra l'altro stona con il 6- dato dallo stesso Corvino al reparto arretrato viola all'inizio del calciomercato. La nostra non vuole essere una crtitica al ds viola. Il quale, seppur con importanti incarichi dirigenziali, resta un dipendente, con dei datori di lavoro cui rendere conto. Non stiamo nemmeno criticando questi ultimi: sappiamo della crisi finanziaria e vediamo che squadre ben più blasonate della nostra sono in difficoltà per quanto riguarda il mercato. Ma non possiamo nemmeno esimerci da alcune considerazioni che non possono che essere improntate allo scetticismo:
ZERO EURI: C'è qualcosa che non quadra: è vero che l'anno scorso i proprietari della Fiorentina hanno messo a disposizione di Pantaleo Corvino un budget di tutto rispetto; ma perché si è cominciato a parlare di mercato al massimo del risparmio con la Fiorentina già qualificata ai play-off di Champions League mentre si parlava di rinforzi quando la squadra annaspava? Delusione per i problemi sorti relativamente alla realizzazione della Cittadella? Ci pare strano; i Della Valle non sono uomini di calcio, ma restano imprenditori di altissimo livello, i quali sicuramente conoscono le ragnatele con le quali il sistema politico, quello giudiziario e la burocrazia in genere sono capaci di bloccare vari tipi di iniziative nel nostro Paese. Che sia successo qualcos'altro? Può darsi. Di sicuro, se Pantaleo Corvino, che è solito "volare basso", è passato dal parlare di "mister x" e di "giocatori già presi" all'ananspare nei meandri del mercato in pieno agosto, qualcosa deve pur essere accaduto.
OCCASIONI DA NON BUTTARE: Diciamocelo chiaramente: la Fiorentina, da molti mesi a questa parte, viaggia col favore della dea bendata; non va dimenticato che, seppur ottenuta con una giornata di anticipo, la qualificazione ai play-off di Champions League è stata conquistata grazie ad un gol di Adrian Mutu nei minuti di recupero di Genoa-Fiorentina; e che se lo Sporting Lisbona resta un avversario da non sottovalutare, l'urna di Nyon è stata assi benevola nei confronti del club gigliato. Siamo d'accordo con i Della Valle quando insistono sul fatto che solo un progetto come la "cittadella" potrebbe permettere alla loro squadra di colmare il gap con le grandi della Serie A e non solo, ma si tratta in ogni caso di un progetto a medio-lungo termine. Superare la doppia sfida con i Portoghesi significherebbe un'immediata entrata di tutto rispetto, da sfruttare sia in Europa, sia in un campionato che vede due club come la Roma ed il Milan partire fortemente ridimensionati rispetto agli anni passati. Non sono soldi sicuri, perché devono essere ancora guadagnati sul campo, ma, visto che di fortuna si parla, va ricordato come essa è solita aiutare gli audaci.
MANCANZA DI PROGRAMMAZIONE: Pare assodato che la Fiorentina edizione 2009-2010 giocherà col 4-2-3-1; è il credo di Cesare Prandelli; è il modulo che nella sua prima stagione a Firenze permise al tecnico lombardo di respingere l'assalto della Roma ed in quella passata di avere la meglio sulla stessa Roma e sul Genoa; è il modulo visto a Cortina, al Franchi, a Catania e a Birmingham; ma è un modulo che richiede un lavoro enorme da parte dei due centrocampisti che giostrano davanti al reparto arretrato, e una capacità particolare da parte di almeno uno dei due difensori centrali, ovvero quella di saper far ripartire l'azione. Vada per la partenza di Melo. Zanetti ci sembra un ottimo acquisto. Ma la coppia Zanetti-Montolivo sarà capace di proteggere un reparto che, al di là dei numeri, si è reso spesso protagonista di imperdonabili "dormite"? Probabilmente, e gli opinionisti che abbiamo spesso consultato ce lo potranno confermare, un giocatore come Miranda non sarebbe stato l'uomo adatto a far fare un vero e proprio salto di qualità alla retroguardia viola; pertanto giusto evitare investimenti folli per il Brasiliano. Era inoltre su un altro tipo di centrale che andava investito. A giudicare dalle dichiarazioni di Pantaleo Corvino, Dario Dainelli dovrebbe restare. A parte il fatto che non siamo ancora così sicuri della sua permanenza, e ammesso che sia davvero impossibile trovare un giocatore con caratteristiche simili al centrale toscano ma di livello superiore, perché si è andati ad acquistare la sua riserva, che già c'era, quando invece mancava quella di Gamberini? E con che spirito giocherà un professionista sulla cui serietà nessuno nutre alcun dubbio ma che aveva -o ha- la testa -e forse qualcos'altro- già a Genova? Tra veri e presunti disaccordi la coppia Prandelli-Corvino alla fine ha sempre funzionato. E quando il tecnico viola ha avuto qualcosa da ridire non l'ha certo nascosto, come accadde l'anno scorso in occasione del caso-Mutu. Prandelli appare in questo momento stranamente tranquillo. Non pensiamo che sia soddisfatto di quanto sta accadendo. La quiete prima del temporale o mesta rassegnazione?
LE SPERANZE: Se Pantaleo Corvino si presentasse nei prossimi giorni in sala stampa con un centrale ancora più forte di quelli finora accostati alla Fiorentina, non ci stupirebbe più di tanto; sarebbe l'ennesima dimostrazione della sua proverbiale astuzia. Ma non ci pare lo spirito che ha animato le sue dichiarazioni odierne. La domanda che ci poniamo è: cosa accadrà in caso di passaggio alla fase a gironi della Champions League? Sarebbe difficile per chiunque in quel caso giustificare il mancato arrivo di nuovi giocatori; in primis perché il budget aumenterebbe automaticamente, in secondo luogo perché le necessità di rinforzare la rosa sarebbero ancora più imminenti. Ma cosa potrebbe fare il pur bravo Corvino in cinque giorni scarsi con in più le società concorrenti pronte a sfruttare la nuova disponibilità economica dei viola? I Della Valle hanno chiesto gratitudine a Firenze. Onestamente ci pare una richiesta superflua, perché Firenze non dimentica dove era la propria squadra esattamente sette anni fa. Ma i Della Valle potrebbero chiedere a Firenze di stupirli. E Firenze è capace di farlo, sia in positivo che in negativo. Perché parliamo di una piazza che non ha niente da invidiare al resto d'Italia. Però aspetta una loro mossa. Non chiede la luna. Solo un po' di audacia. Quella che finora li ha sempre premiati.