FIORENTINA-JUVE, Lettera aperta di un nostro lettore
Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un nostro lettore in merito alle restrizioni del Casms in occasione di Fiorentina-Juventus.
Caro Direttore,
Le scrivo per esprimere tutto il mio stupore e la mia triste rabbia per l'episodio che ha visto me e altre centinaia di tifosi viola coinvolti nel pre-partita di Fiorentina-Juventus. Mi lasci dire che trovo assurdo che un cittadino italiano in possesso di regolare documento di identità e dei soldi necessari all'acquisto del biglietto non possa acquistare un tagliando per entrare allo stadio se non residente all'interno della regione in cui si svolge l'evento. Come se fino a Marina di Carrara fossero tutti dei tifosi irreprensibili ed educati, mentra da La Spezia in poi tutti degli ipotetici pericolosi teppisti. Posso arrivare a capire un tale divieto per la prevendita dei biglietti dell'incontro fino al sabato sera, ma se una persona fa tanti chilometri per raggiungere il luogo dove poter assistere ad uno spettacolo senza essere in possesso di biglietto non ritengo lo faccia certo per creare disordini fuori dallo stadio e poi tornarsene a casa contento come se nulla fosse accaduto. Al di là di questo vorrei sottolineare come l'ordinanza prefettizia che non mi ha permesso di assistere all'incontro di ieri è palesemente in contrasto con alcuni articoli della Costituzione Italiana, creando una sorta di sarcastica e grottesca ingiustizia razzista nel momento in cui è stato permesso a centinaia di cittadini stranieri chiaramente non residenti in Toscana di assistere allo stesso incontro che mi ha visto emarginato spettatore all'esterno dello stadio Artemio Franchi. Mi è stato spiegato da vari responsabili della Fiorentina Calcio e della Questura di Firenze che gli stranieri, sebbene non residenti in Toscana, potevano entrare in quanto esenti da possibili rappresaglie di carattere campanilistico tra tifosi, mentre chiaramente (!?!) un italiano di La Spezia, di San Giovanni Rotondo, di Padova, di Verona (cito solo alcuni dei ragazzi e famiglie che erano insieme a me fuori dallo stadio) è un pericolosissimo ultras pronto a far scoppiare bombe molotov e ad accoltellare il proprio avversario calcistico e possiede meno diritti di uno straniero magari anche senza permesso di soggiorno. Se si pensa poi che ieri siano stati distribuiti vari Daspo allo stadio e che ci siano stati ugualmente scontri fra i tifosi, viene da chiedersi se un tifoso di Firenze città o di Torino città non possa essere eventualmente più facinoroso di un tifoso tra virgolette esterno, ma ovviamente i nostri lungimiranti politici avranno sicuramente valutato anche queste difficilissime riflessioni in materia. Al di là di tutto la cosa più importante è l'intelligenza delle persone, l'educazione, e questa si ha o meno indipendentemente dalla localizzazione geografica e contro la mancanza di queste virtù umane può ben poco anche una sciocca misura restrittiva di una prefettura. In conclusione, fermo restando che queste cose non avvengono nemmeno in Russia, paese sotto certi aspetti più violento dell'Italia e dove comunque i tifosi vivono lo stadio tifando per la loro squadra senza cercare lo scontro fisico a prescindere (questo al di là delle immagini trite e ritrite di alcuni sporadici eventi in materia), vorrei citare come la Costituzione Italiana, scritta da uomini come noi, e forse per questo alle volte imperfetta come imperfetto è l'individuo in sè, sia molto chiara in materia di libertà sociale. Mi sembra chiaro come il non permettere ad un cittadino italiano non residente in Toscana, ma ad uno straniero turista si, di assistere ad una manifestazione pubblica a pagamento sia palesemente in contrasto con i valori stessi proposti dalla Costituzione stessa che è nostro fondamento giuridico, etico, civile e sociale, e richiederebbe almeno le scuse di qualcuno degli interessati luminari in materia e della dirigenza della Fiorentina Calcio, così irreprensibile nell'applicare una norma transitoria tanto irrazionale e discriminante. Se poi si pensa che siamo già schedati col documento d'identità riportato su computer e biglietto di accesso allo stadio e paghiamo un biglietto d'ingresso abbastanza salato, oltre a sobbarcarci spesso viaggi lunghi e dispendiosi in auto o in treno, lascio a Lei e a Voi tutti immaginare come possiamo essere rimasti male per il trattamento ricevuto domenica scorsa, quando ci siamo sentiti trattare peggio dei profughi che sbarcano giornalmente sulle nostre coste senza alcun documento, alla stregua di un novello razzismo interno italico, e non ci è stato permesso tifare per la nostra amata Fiorentina!
Scusandomi per lo sfogo esternato, Le progo cordiali saluti e La ringrazio anticipatamente per il tempo dedicato alla lettura di questa lettera.
Forza Viola, Alessandro - La Spezia