FIORENTINA, Il vero volto del 4-3-3 di Sinisa
Il 4-3-3 viola ammirato nella notte del San Paolo altro non è che il progetto tattico a lungo inseguito da Mihajlovic. Uno schema già visto e testato positivamente in quel di Catania due anni addietro dallo stesso tecnico serbo. Fino a ieri sera infatti la Fiorentina, o almeno quella pensata da Miha per questo tipo di gioco, aveva dovuto sempre sottostare alla presenza di una punta centrale d'area come Gilardino o Santiago Silva. Una presenza, sebbene importante come quella del bomber biellese, che obbligava la Viola a giocare troppo spesso con soluzioni dal fondo e poca profondità di manovra. Ieri al San Paolo invece con Jovetic prima punta e il ruba palloni Behrami in mezzo al campo la Fiorentina si è di fatto mostrata con il suo vero volto.
Arcigna nella propria metà campo e imprendibile sulle fasce con Cerci e Vargas (specie quando la condizione sarà ottimale). Un quadro tattico che con l'aggiunta di Montolivo e Lazzari (Munari) sembra garantire quell'equilibrio di gioco a lungo agognato e di riflesso una maggiore copertura anche nella fase difensiva. In pratica una scatola di dieci uomini compatta, capace di chiudersi in nove dietro il pallone e attaccare in velocità gli spazi in contropiede. Dinamiche viste in campo ieri sera, sebbene Jovetic non abbia ancora novanta minuti a pieno ritmo nelle gambe, e già ammirate, come detto, nel vecchio Catania di Mihajlovic (con un tasso qualitativo medio molto inferiore). La speranza dunque è che la Fiorentina del San Paolo non sia un semplice esperimento di passaggio, ma al contrario un vero e proprio progetto tattico sul quale insistere.