FIORENTINA, Il calcio di Sinisa Mihajlovic
Inutile parlare di moduli quando nella tradizione, nel DNA di ogni serbo c'è una predisposizione precisa. Un popolo che per non essere sopraffatto da forze numericamente soverchianti ha dovuto imparare nel corso dei secoli a difendersi sviluppando tattiche militari di grande efficacia. Incursioni rapide e inattese in territorio nemico, con pochi uomini intenti a colpirene i centri nevralgici mentre l'esercito regolare presidiava il territorio da difendere. Il calcio di Sinisa Mihajlovic non si discosta troppo da queste radici storiche. Il serbo ha dimostrato a Catania di sapersi adattare a un organico precostituito e non particolarmente competitivo.
Subentra ad Atzori l'8 dicembre 2009 e dopo dieci giorni di lavoro porta il Catania alla vittoria per 2-1 nella trasferta di Torino contro la Juventus. Da quel momento il suo gruppo lo segue in una marcia sorprendente che termina con il record assoluto di punti in Serie A (45) nella storia della società etnea. Il suo Catania è una squadra che utilizza un'efficace sistema difensivo portando molti uomini dietro la linea della palla creando densità numerica intorno alle fonti di gioco avversarie. In fase offensiva, si è affidato, prima dell'arrivo di Maxi Lopez, a blitz improvvisi di giocatori tecnici e rapidi alternando Mascara, Martinez, Morimoto e Llama ad aggredire gli spazi.
Molto spesso gli attacchi vengono portati in verticale, palla a terra, a grande velocità dritti al cuore del “nemico”. Rispetto a Prandelli, il serbo non ama il centravanti boa poiché dare riferimenti agli avversari è quanto di più contrario al proprio credo tattico. Infatti Plasmati non trova molto spazio tra i titolari ma entra a partita in corso per risultare decisivo, proprio in un gioco di sponda, nel capolavoro dell'Olimpico di Torino. Questo ci fa capire quanto Mihajlovic, pur partendo da uno spartito preciso, sappia poi improvvisare il quadro tattico sfruttando ogni risorsa dell'organico a disposizione.
Prendendo in mano la Fiorentina, pare logico dedurre che Felipe sarà preferito a Pasqual per il ruolo di difensore sinistro, mentre il centrocampo sarà composto da due uomini di sacrificio più un uomo d'ordine con Montolivo titolare e Zanetti suo vice. In attacco Jovetic e Marchionni andranno a nozze con gli schemi di Mihajlovic mentre Gilardino dovrà adattarsi a fare più movimento, a svariare frequentemente sul fronte offensivo anziché occupare la zona centrale.
Decisamente più idoneo a interpretare il centrattacco del serbo, è un giocatore che la Fiorentina pensa di dismettere e col quale in passato ha dato luogo a siparietti censurabili: Adrian Mutu.