FIORENTINA, Esterni sì, esterni no
La parabola degli esterni è quantomeno curiosa in casa Fiorentina. Ricordate Quaresma? Era l'uomo più ambito, prima che spegnesse l'interruttore in quel di Milano. E poi ancora, in casa radiomercato, da Barnetta a Maxi Rodriguez, passando da Marchionni e compagnia attaccante. Tutti esterni docg, tutti nomi che la Fiorentina, si dice, seguiva con i fari puntati nelle passate sessioni di mercato. In casa c'erano, ma per il 4-3-3 d'annata, Osvaldo, che sull'out mancino rendeva meno ma che lì agiva per necessità, Papa Waigo, che quando è sceso in campo si è dimostrato sempre utile alla causa, Semioli, Jorgensen, Jovetic e Mutu, oltre a Santana.
Poi venne il tempo del cambio di modulo. L'esterno di ruolo era diventato straniero. Mutu tornò a fare l'attaccante, Jovetic iniziò a ridipingersi prima trequartista e poi seconda punta, Santana trequartista a tutti gli effetti, Jorgensen tutto tranne che portiere o prima punta. Semioli finì nel dimenticatoio, due, leggi Osvaldo e Papa Waigo, andarono a cercar fortuna altrove.
Primavera 2009, la Fiorentina cambia ancora. Dal dimenticatoio rispunta Pasqual, terzino da Nazionale un tempo, terzino da Nazionale oggi. Vargas è stato spostato in posizione più avanzata: è il suo ruolo ideale? Pare di sì. Jovetic seconda punta, e non più trequartista, agisce che è una meraviglia. Dulcis in fundo, Semioli. Contro il Torino, dopo giornate ad alto tasso di qualità, si è procurato una lesione distrattiva di primo grado al muscolo adduttore lungo. Mancherà contro il Catania, al suo posto ci dovrebbe essere Jorgensen. Non quello visto domenica, si spera, autore di errori non da lui. Con una speranza, però: anche in periodo di carestia d'esterni alti, che a nessuno venga in mente di rimpiangere Papa Waigo...