FIORENTINA, E se domani....?
Inutile nasconderlo. La delusione c'è. Si sente. E si vede. La Fiorentina naviga verso una stagione impegnativa fresca dei tre punti in campionato e di una seconda qualificazione in Champions, premessa inevitabile, ma da adesso in poi il rischio è quello di una navigazione a vista. Con una piazza che s'interroga quale direzione abbia preso il progetto Della Valle, e quale possa essere il risultato di un gioco al rialzo, nelle plusvalenze, che a occhio e croce sembra aver soprattutto indebolito la squadra. Perchè se è vero che di ogni cessione la società ha capitalizzato bene, leggere alla voce clausola Melo ma anche semplicemente al netto dell'ultima campagna cessioni, è altrettanto vero che la Fiorentina che si ritroverà dopo la pausa, qualche rischio sembra correrlo. E con la disponibilità di cui sopra, un po' tutti, si attendevano un innesto di spessore. Fosse soltanto per quella certezza offerta dal presidente Della Valle alla vigilia del ritiro di Cortina, sull'incasso per la cessione di Felipe alla Juventus che sarebbe stato comunque reinvestito.
Ma la di là delle valutazioni societarie alle quali il tempo presto rispponderà, sono anche tattici i rischi di un estate al ribasso. Innanzi tutto a centrocampo dove Zanetti e Donadel risultano gli unici mediani d'interdizione, e Montolivo potrebbe doversi alternare con il candidato interno, Santana, a quarto centrocampista. Con tutta la curiosità del mondo di conoscere al meglio Di Tacchio, forse, un sostituto di Kuzmanovic avrebbe potuto fare comodo. Arriva Savio, certo, un'arma in più a disposizione del reparto comunque offensivo. Resta una difesa che su Dainelli e Gamberini dovrà fare strenuo affidamento, così come del resto là davanti l'ipotesi Castillo in occasioni d'assenze varie lascia trasparire qualche brivido. Ma soprattutto, sarebbe inutile negarlo, lascia qualche interrogativo il cambio di direzione innestato dalla dirigenza gigliata. Se gli arrivi ci saranno, e a gennaio potrebbero cominciare con Munoz, è altrettanto vero che l'estate ha cambiato il volto della Fiorentina e dei suoi obiettivi futuri. In una stagione in cui, per inciso, si poteva persino presumere di potersi inserire nel tridente delle "big". Gli occhi in campo della squadra restano da tigre, per fortuna e per indiscussi meriti tecnici di tutto il gruppo, ma è lo sguardo al domani che pare essere cambiato. E c'è da fare i conti con la delusione di una piazza intera. Alla quale, forse, sarebbe bastata soltanto un pizzico di chiarezza in più. E alla quale, fin da ora, quella chiarezza continuerebbe a servire, magari spiegando il perchè di certe scelte.