FIORENTINA, Dentro un altro: colpo Pizarro
Eccolo qua l'ultimo acquisto della Fiorentina: David Pizarro. I viola hanno deciso di stringere per il centrocampista cileno, classe 1979. Una vita spesa in maglia giallorossa con Luciano Spalletti (suo grande estimatore sin dai tempi dell'Udinese) con alcune parentesi come l'Inter ed il recente Manchester City. Pradè e Macia hanno chiuso tra ieri sera e questa mattina l'accordo sulla base di un contratto annuale con opzione sul secondo. Nella trattativa, poi, è stato inserito un "incentivo all'esodo" che vuol confermare la bontà dei rapporti tra la Roma e il giocatore stesso, e anche tra le due società coinvolte. Pradè adesso attende solo una chiamata da Roma, dove Bozzo e Sabatini si sono già incontrati, e la definitiva chiusura della trattativa è a un passo.
A questo punto, l'idea di gioco dei viola, è sempre più chiara. Difendere la porta di Viviano (a proposito, per il portiere le primissime indiscrezioni raccontano di uno stop di circa un mese, o comunque dell'ipotesi di saltare le prime due di campionato) con tre difensori rocciosi (Roncaglia, Rodriguez e Nastasic) affidarsi alla velocità in spinta (ma anche alla copertura) di due ali come Cuadrado (o Cassani) sulla destra e Pasqual sulla sinistra, affollando la linea mediana di qualità. Borja Valero, Aquilani, Mati Fernandez, David Pizarro. E poi ancora Della Rocca, Lazzari, Olivera a rappresentare le alternative.
Fare gioco prima di tutto, contando di poter comunque difendere con i tre "cagnacci" di difesa (e per questo non arriveranno i vari Ralf, Gargano o Kucka) e i due esterni. Ripartendo poi sulle fasce per rifornire in attacco Jovetic, El Hamdaoui, Ljajic, forse Cerci e magari un'altra punta come Ryan Babel. Il tutto da inquadrarsi in un'idea di 3-5-2 che possa cambiare in più di una versione. Progetto intrigante, interessante, duttile. Condiviso da tutta la società, e materializzato da Pradè e Macia. Nel mezzo, poi, anche i messaggi lanciati allo spogliatoio, in una netta inversione di tendenza rispetto alle ultime annate.
Gli atteggiamenti sbagliati emersi in avvio di ritiro sono stati resettati, e se sul mercato in uscita per ora c'è ben poco movimento, la scelta di tenere Vargas a Firenze è comunque servita da messaggio girato alla squadra e allo spogliatoio. In attesa che i leader prendano in mano il gruppo (e quest'anno ce ne potrebbero anche essere più di uno in gruppo) è stata la società a chiarire i comportamenti da tenere. E Montella a evidenziare il lavoro da svolgere da qui all'inizio della stagione. Spazio a una Fiorentina di grande qualità, dunque, che prima di tutto continua a far sognare i suoi tifosi come era impossibile prevedere. Già questo è una sorta di capolavoro.