FIORENTINA, Crescere non è mai facile
Sa tanto di occasione perduta, il cammino della Viola in Champions fino a oggi. Perchè al di là dei risultati, della classifica del girone e dei necessari calcoli per sperare in un clamoroso passaggio agli ottavi di finale, la Fiorentina le sue occasioni le ha avute. E che occasioni. Tutto cominciò a Lione, quando i viola hanno incominciato il proprio cammino europeo. Certo, il "caso Zauri" in occasione del primo gol francese resterà ben impresso nella memoria dei tifosi viola, ma avanti di due reti i viola avrebbero potuto e dovuto difendere meglio un così importante vantaggio. Partire "col botto" e soprattutto con una vittoria in trasferta sarebbe stato a dir poco benefico.
Simile il discorso per quanto riguarda le due gare interne fin'ora disputate. Contro la Steaua la Fiorentina non mise in campo la giusta cattiveria, e persino il pubblico lo fece notare con quale fischio al triplice fischio dell'arbitro. Quella rabbia agonistica che, invece, ieri sera la Fiorentina ha fatto propria per almeno settanta minuti. Sfiorando più volte l'opportunità di chiudere il conto con il secondo gol. Chissà se la squadra avrebbe potuto stendere il Bayern con una diversa lettura dei cambi, di certo quell'occasione di testa di Mutu rimane un boccone amaro difficilissimo da digerire.
Vincere contro Lione e Steaua, adesso, e sperare che il Bayern continui a giocare con identica intensità. Se il destino vorrà, sarà una qualificazione agli ottavi praticamente miracolosa, altrimenti sarà Coppa Uefa, Steaua Bucarest permettendo. Una consolazione che, anche a fronte dell'ultima esperienza in Uefa, potrebbe poi non essere così magra. Una consolazione che, tuttavia, stride con quelle occasioni non sfruttate in un girone dove, Allianz Arena esclusa, la Fiorentina non ha mai dato l'impressione di soffrire eccessivamente gli avversari. Tutta esperienza, al fin della fiera, da mettere in cascina. Crescere, infondo, non è mai stato semplice.