FIORENTINA, Adesso testa al Lione
Un fulmine a ciel sereno. La sconfitta della banda Prandelli piomba sulle teste gigliate quando tutti, nonostante le innumerevoli assenze, aspettavano sereni l'ennesima prova d'orgoglio della Fiorentina. Prova che in fin dei conti è anche arrivata, ma a volte lo spirito non basta. Se getti in campo ogni energia ma la concentrazione la lasci nello spogliatoio diventa difficile vincere.
Incredibile, sinceramente, la sequela di errori difensivi che ieri hanno condannato la Viola. Va bene l'arbitro (non va bene per niente, in realtà, ma dove sta la novità?), ma concedere tre goal del genere non è roba da Fiorentina. Una rete in contropiede quando sei in vantaggio per 1-0, giocare alle belle statuine su un calcio di punizione dalla trequarti e fare un fuorigioco su palla scoperta (cosa che insegnano a non fare da quando sei bambino) sono distrazioni che nel calcio, e contro una squadra organizzata come il Parma (tocca anche fare i complimenti a Guidolin) sei destinato a pagare. E care.
Così è stato, con buona pace del Gila che a forza di testate aveva provato a tenere in piedi un palazzo tutto d'un tratto barcollante. Ci può stare, e che non si facciano drammi. Questione di testa, di nervi. La pausa, con conseguente ed inconscio rilassamento e la vicinanza di un appuntamento che questo gruppo aspetta da quattro anni hanno pesato sulle teste dei ragazzi. Solo così si possono spiegare queste improvvise debolezze. E poi ci sono le assenze.
Eh si, perchè è vero che ad Udine nessuno le aveva notate, ma alla lunga se devi fare a meno di Gamberini, Montolivo, Jovetic, Mutu e Kroldrup non puoi che risentirne. Non è mica l'Inter, la Fiorentina. E ieri si è visto. Natali tanto impacciato quanto grantico era stato al Friuli, Dainelli assalito da botta di nostalgia per il vecchio compare Gamberini e un Pasqual che proprio non riesce ad offrire le giuste garanzie in fase difensiva. Il solo Comotto, contro il Parma, è parso sufficiente.
Dicevamo, però, di non fare drammi. Lo ribadiamo, e con forza, anche perchè pur in una serata tanto storta sono emersi valori importanti. La voglia di vincere (anche troppa, se sul 2-2 appena raggiunto becchi una ripartenza lasciando spazi che nemmeno gli indiani nelle distese americane trovavano,) la forza del coraggio mostrata quando in dieci, e sotto per 2-3, la truppa del Pranda si è gettata in avanti a caccia del pareggio. Ma non solo. Il Gila, bomber stoico e alla prima doppietta stagionale ed un Vargas ancora una volta treno devastante.
Insomma, la sconfitta brucia, anche perchè suonava come grande occasione per scalare la classifica fin quasi alla vetta, ma adesso va buttata alle spalle. Martedì arriva il Lione. E' la partita della stagione, c'è poco da fare. Novanta minuti per coronare un sogno e dimenticarsi un brutta serata. Coraggio Fiorentina!