FIORE-JUVE, I racconti di Giulia e Vittoria
Continua la carrellata dei vostri ricordi, con i racconti dei Fiorentina-Juventus che hanno segnato la vostra vita da tifosi. Ecco due nuovi brani inviati dai nostri lettori all'indirizzo di posta redazione@firenzeviola.it:
Il ricordo di Giulia Giovannini: "Inutile dire che Fiorentina-Juventus non è una partita ma è la Partita. Il 20 ottobre 2013 è un ricordo che non potrò mai cancellare. L'attesa era snervante (come quella di questi giorni), la speranza era tanta. Sul 2-0 ormai pensavamo che sarebbe stata la solita partita contro la Juve..quella che ti fa tornare a casa arrabbiato, deluso ed amareggiato. In curva Ferrovia, accanto a me, erano iniziati commenti polemici, i "soliti" tifosi imprecavano già contro i "piedi a ferro da stiro" di uno e contro il poco carattere della squadra. Poi quella parata di Neto, quel rigore di Pepito e sappiamo tutti come è andata a finire...esultanze da capogiro, abbracci con scionosciuti!! Quello che, però, non potrò mai dimenticarmi, e che ancora oggi mi fa emozionare, è quel gesto di Pepito che dopo il gol corre a prendere il pallone e lo riposiziona al centro del campo con una determinazione incredibile, quasi a dire "Questa partita ora si vince, perché l'ho deciso io!". Questo è il simbolo di Fiorentina-Juventus e venerdì dovrà essere di nuovo una grande impresa per non svegliarci da questo bellissimo sogno che ormai dura dal 20 ottobre 2013".
Il ricordo di Vittoria Murgioni: "20 ottobre 2013. Io, mamma, babbo, mia sorella e il mio ragazzo in parterre di tribuna. Noi famiglia viola da sempre, lui gobbo... Cosa non si fa per amore. Entrano in campo i ragazzi, splendono i colori di Firenze. I colori che fanno sentire loro inferiori! Formaggino davanti i miei occhi. Fischio d'inizio. 2-0 per loro, il mio ragazzo appoggiato alla ringhiera si gusta la sua sigaretta "cosa ti avevo detto?". Mitragliate che fanno male. I fantasmi della sconfitta mi tornavano in mente piano piano, le speranze andavano svanite con i cori. Rigore. "Lo sbaglia sicuro". E uno! Il mio ragazzo " si vabbè". Pepito ancora. Il Franchi diventa una bolgia, in lontananza si sente svanire piano piano "Fino alla fine forza Juventus". Joaquin, dentro. Buffon a gambe all'aria. Rido, piango, urlo, sventolo la mia sciarpa che non mi abbandona mai. Il mio ragazzo si siede, noi ci alziamo, i cori si fanno più forti. Parte Cuadrado alla velocità della luce .. Pepitoooooooooooo! Il mio settore si svuota, tutti Juventini infiltrati. Viene giù tutto lo stadio, euforia a mille. Ce l'avevamo fatta. Quanto sei bella Viola, quanto siamo belli. Uscire fuori dallo stadio e sentire clacson e vedere le strade tingersi di Viola. E la cosa più bella, come disse Bati, è che le nostre mitraglie sparavano davvero".