FIORE-JUVE, I racconti di Andrea e Alessandro
Continua la carrellata dei vostri ricordi, con i racconti dei Fiorentina-Juventus che hanno segnato la vostra vita da tifosi. Ecco due nuovi brani inviati dai nostri lettori all'indirizzo di posta redazione@firenzeviola.it:
Il ricordo di Andrea De Napoli: "Fiorentina-Juventus.... LA PARTITA, quella partita che ogni tifoso viola attende con ansia spasmodica, sognando un impresa contro gli odiati rivali a strisce. Non è una semplice sfida calcistica ma un vera sfida a chi ha vinto sempre abusando di potere. Molte volte purtroppo questa partita ci ha visti soccombere anche in maniera umiliante. Ma Firenze ha sempre risposto rinnovando ogni anno la sfida agli acerrimi nemici. L'attesa spasmodica di cui parlavo all'inizio ovviamente colpisce anche me. Abito in provincia di Parma perciò seguo la partita da lontano, ma se sei un tifoso viola odi la Juventus anche se non sei fiorentino di nascita. Anni e anni di sfottò per le pochissime vittorie, vittorie bianconere quasi sempre illegali e il loro andarne fieri per questi successi hanno fatto si che l'odio (sportivo) crescesse sempre i piu. Avevo 9 anni quando Batigol prese a testate la Vecchia Signora, a 24 anni la seconda vittoria contro i Gobbi. 15 anni di attesa, ma quando la vitttoria è arrivata la goduria è stata immensa.
20/10/2013 ore 15: Il mio Fiorentina-Juventus inizia in un bar di paese della provincia di Parma, di fianco a me un gruppo di bianconeri, io unico cuore viola. Dopo 40 minuti bianconeri in vantaggio di 2 gol. Altra domenica pessima pensai. altri sfottò ma da gran tifoso che mi reputo, aspettai fiducioso il secondo tempo. L'inizio non fu promettente. altre occasioni juventine. La Viola non giocava era impossibile recuperare. poi un lampo di Mati Fernandez e Pepito sul dischetto...1-2. Rinnovo la sfida ai gobbi convinti comunque di vincere. Pochi minuti e Pepito aggira Pogba e scarica il sinistro..2-2. Non ci credevo ma mi gasavo sempre di piu. Ma è il gol del 3-2 che mi ha fatto capire quanto ci tenessi a questa partita. Unico urlo di gioia in un bar ammutolito, voce spezzata dall'emozione. Sapevo comunque che la beffa del pareggio poteva arrivare da un momento all'altro, Quando Cuadrado iniziò la sua cavalcata io ero in piedi davanti al televisore, quando vidi la palla entrare tirai un grosso sospiro di sollievo insieme ad un altro urlo di gioia, era fatta, ma non fu una semplice vittoria di una giornata di campionato, Firenze aveva battuto il POTERE, io mi sono preso una grossa rivincita sui miei amici ahimè gobbi. Vi assicuro che tifare Viola da lontano è molto piu difficile che tifarlo da Fiorentino di nascita. Ma l'emozione di essere tifoso viola è impagabile, perchè le sodisfazioni magari non saranno tante ma quelle che proviamo rimangono dentro".
Il ricordo di Alessandro Nesterini: "Il primo Fiorentina Juventus non si scorda mai e per questo i ricordi più emozionanti sono legati alla stagione 2004/05, quella del ritorno in serie A. La prima sfida contro una grande, tutto esaurito ed un'atmosfera elettrica che si respirava per tutta la settimana precedente. Mia mamma riusci' a trovare due degli ultimi biglietti disponibili in curva Ferrovia, per quell'anticipo del sabato. Fin dall'ingresso in campo mi resi conto di cosa significasse con la coreografia della Fiesole e quelll'omone che capeggiava su tutta la curva, solo dopo qualche anno capii il significato di quell'immagine come tributo al calcio storico fiorentino. I primi salti con il coro “chi non salta e' bianconero” e si comincia. La Juve era lanciata verso lo scudetto e noi eravamo nelle zone basse della classifica, inutile dire che le speranze di fare risultato erano minime, ma l'incoscienza di un bambino va oltre le difficoltà. Cannavaro va subito vicino al goal da calcio d'angolo, Cejas respinge con un grande intervento e sulla ripartenza palla a Pazzini che rientra e lascia partire un tiro imprendibile per Buffon. Ero nella traiettoria e quando vidi il pallone staccarsi dallo scarpino del Pazzo saltai subito in piedi. Vantaggio e gioia incontenibile. I complimenti a Cejas per la parata furono subito rimpiazzati da ingiurie quando Del Piero realizza il pareggio. Chiellini, quando era ancora sulla sponda giusta, ci riporta avanti. Un'uscita avventata di Cejas, tra le mie grida per dirgli di tornare in porta, regala il nuovo pareggio a Ibrahimovic. Dainelli segna il terzo goal e inizio a pregustare la vittoria. Ma nel finale una bella azione della Juve vale il pareggio. A fine partita c'era un misto di orgoglio e rimpianti, ma dentro di me c'era solo gioia e impazienza per vederli perdere a Firenze. Quel giorno arrivo' il 20 ottobre 2014, ma questa è un'altra storia...".