FEMMINILE: DISASTRO AZZURRO AL MONDIALE, LA CT BERTOLINI SI DIMETTE. NIENTE RIVOLUZIONE IN CASA VIOLA. CASO SAMPDORIA, ISCRITTA MA SENZA CALCIATRICI
È finita purtroppo come non sarebbe dovuta finire l’avventura dell’Italia Femminile al Mondiale d’Australia e Nuova Zelanda. E si è conclusa nel peggior modo possibile: battute da un Sudafrica nettamente inferiore rispetto alle Azzurre ma che ha dimostrato di essere più squadra delle nostre ragazze. Già, perché forse l’avversario più difficile che non siamo riusciti a sconfiggere nel corso della rassegna oceanica è proprio la paura. Sin dall’esordio con l’Argentina, l’Italia ha faticato moltissimo per ottenere risultato. La gara con le sudamericane era stata comunque risolta grazie ad un colpo di testa di Cristiana Girelli che speravamo potesse dare morale alle atlete nostrane, ma così non è stato. Anzi, i cinque goal subiti contro la Svezia ha fatto drizzare le antenne di quelli che, sin dal momento in cui sono uscite le convocazioni ufficiali, sostenevano che il ciclo di Milena Bertolini fosse arrivato già al termine più di un anno fa dopo il disastroso Europeo. La disfatta 3-2 contro le sudafricane ha solamente certificato questa voce che si sta ripercuotendo sull’intero sistema calcio femminile (e non solo) del nostro Paese.
C’è da dire però che l’Italia non è certo l’unica nobile decaduta di questo Mondiale. Durante la fase a gironi sono state eliminate Brasile, Germania e Canada, quest’ultime campionesse olimpiche in carica. E agli ottavi di finale è sopraggiunta la clamorosa eliminazione degli Stati Uniti d’America – detentrici del trofeo vinto nel 2019 – per mano della Svezia che potrebbe essere il segnale della fine del ciclo delle invincibili. Tra l’altro la stessa calciatrice made in USA Megan Rapinoe ha già comunicato che si ritirerà al termine del campionato americano. Ed è da valutare la condizione anche di Alex Morgan che con oltre trent’anni e una figlia da crescere potrebbe dire addio alla maglia della Nazionale a stelle e strisce.
Per quanto concerne l’Italia, com’era prevedibile, sono arrivate le dimissioni di Milena Bertolini che tramite una lettera ufficiale rilasciata ad un media del settore, ha dato libero sfogo alle sue emozioni per il ciclo storico da lei guidato ma ne ha anche approfittato per togliersi alcuni sassolini dalle scarpe. L’ormai ex allenatrice azzurra sostiene di non aver trovato aiuto dalle veterane nella costruzione di un gruppo squadra forte e coeso che potesse far fronte a quelle che sarebbero state le difficoltà incontrate nel corso del torneo in Oceania. D’altro canto però, le stesse giocatrici – in un comunicato ufficiale rilasciato sui social network -, lamentano le scelte sbagliate della Bertolini puntando il dito contro di lei per quanto concerne il fallimento della spedizione azzurra e accusano l’assenza di figure di vertice del calcio italiano ad accompagnarle. In un tutti contro tutti che sa di duello finale tra Clint Eastwood, Lee Van Cleef e Eli Wallach in “Il buono il brutto e il cattivo” (coinvolgiamo anche la Federazione), l’unica sentenza è che l’eliminazione anticipata dall’Italia senza aver raggiunto l’obiettivo minimo (il passaggio del girone), rischia di far scemare tutti gli sforzi profusi dal 2019 a oggi in questo ambito. E i primi sintomi iniziano a manifestarsi con il caso Sampdoria che sta tenendo banco ormai da settimane. La società blucerchiata è stata regolarmente iscritta dalla FIGC alla Serie A Femminile 2023/2024 ma non ha né i numeri per poter gestire una competizione (al momento sarebbero solo sei le calciatrici tesserate in prima squadra doriana) né la voglia di investirci. Una sorta di muro contro muro che ormai va avanti da troppo tempo e che non sembra essere arrivato al suo capitolo conclusivo. Opinione personale: comunque vada, la Sampdoria non può disputare la Serie A Femminile 2023/2024. Intanto il presidente federale Gabriele Gravina, ha ricevuto ieri una delegazione di calciatrici rientrate dalla Nuova Zelanda per rassicurarle sul fatto che la FIGC continuerà ad investire sul settore femminile e che la scelta del nuovo CT (uomo o donna che sia) sarà ponderata e mirata. Il toto nomi si spreca, dopo i molteplici profili apparsi sulle pagine dei quotidiani sportivi, la lista sembra essersi ristretta a due nomi: Patrizia Panico e Carmine Gautieri. Ma attenzione anche ad un profilo outsider. Il nome di Cincotta per esempio, non circola negli uffici di Via Allegri, ma l’ex tecnico viola gode di immensa stima negli ambienti del femminile.
Lasciamo calcio e politica alla loro resa dei conti e concentriamoci sulle ragazze viola ancora impegnate in quel di Tirrenia agli ordini del nuovo coach Sebastian De La Fuente. Negli ultimi sette giorni non vi sono stati annuncia di nuovi innesti ma due rinnovi importanti sono arrivati. Margherita Monnecchi e Michela Catena hanno prolungato i loro accordi con la Fiorentina sino al 2026. La prima però sembra essere destinata ad andare in prestito. Nelle passate settimane vi avevamo raccontato di un accordo molto vicino con la Sampdoria, sfumato non appena la proprietà ha rinunciato alla squadra femminile. Sulle tracce dell’esterno viola si sono dunque fiondate Parma e Como, ma la soluzione più gradita per società e ragazza è stata quella lombarda che garantirebbe lei la permanenza nel massimo campionato. Per Catena l’accordo era fondamentale visti i numerosi assalti della Roma sopraggiunti nel corso di questi mesi d’estate. Il club giallorosso, per assicurarsi le prestazioni della centrocampista viola, era arrivata ad offrire persino il cartellino di Annamaria Serturini. Proposta però che è stata rispedita al mittente. Si è presentata intanto il neo acquisto Marina Georgieva il cui compito è quello di diventare il nuovo perno difensivo della formazione gigliata. Nella giornata di domenica scorsa, le ragazze viola hanno avuto un po’ di riposo sfruttato con una grigliata per cementare l’unità del gruppo e godendosi qualche ora di mare sulle spiagge della Versilia. Sul fronte mercato le voci sono contrastanti: c’è chi sostiene che la società chiuderà ancora uno o due colpi per rinforzare la rosa e chi pensa che la Fiorentina abbia chiuso il portafogli e si accontenti così. Se fosse il secondo caso potremmo dire che l’attesa rivoluzione non c’è stata, ma la mole di conferme e riscatti fa pensare comunque che il gruppo che l’anno scorso è arrivato quarto possa seriamente puntare a qualcosa di importante per questa stagione. Ci sperano anche i tifosi ovviamente che vogliono che la loro squadra punti sempre in alto e, soprattutto, che torni a vincere qualcosa così da poter festeggiare nuovamente dopo anni di torpore. Del resto, come canta la Curva Fiesole: Firenze è carica!