FARFALLE NELLO STOMACO
Si dirà che d'ora in poi solo il risultato determinerà se sarà festa vera o dolorosa delusione, ma intanto vale già moltissimo il doppio traguardo raggiunto dalla Fiorentina. Le due finali centrate a distanza di decenni raccontano un ritorno ai fasti del passato, e regalano farfalle nello stomaco anche alle nuove generazioni innamorate dei colori viola. La vittoria di Basilea è ancora negli occhi assonnati della città che ha fatto tardi concedendosi qualche carosello, certamente utile a scaricare la tensione di 120 minuti elettrici, ma durante tutto il day after l'adrenalina scorre a fiumi.
Un'impresa nello stile di una squadra che ha imparato a esaltarsi negli stadi caldi di questa strana Europa chiamata Conference League, anche stavolta in grado di rimediare a qualche errore di troppo. Merito di un collettivo che Italiano ha fatto crescere affrontando difficoltà anche in prima persona, e per questo grande artefice di un exploit impronosticabile soltanto qualche mese fa. Quando per inciso, a Instanbul, tutti i viola si ritrovarono smarriti.
Per questo il 18 maggio resterà una data da incorniciare insieme ad altri momenti rimasti impressi nella memoria, dal secondo storico scudetto della Fiorentina Ye Ye alla coppa Italia del 1996 alzata al cielo da Rui Costa e Batistuta fino alla rovesciata di Osvaldo che aprì le porte della Champions alla squadra di Prandelli e passando chiaramente dal tocco di Barak che ha mandato in paradiso il popolo viola. Un filo rosso di vittorie che unisce decenni di appartenenza ai colori della Fiorentina, destinato a restare per sempre nel cuore dei tifosi.