ED ORA TOCCA A NOI...
Stefano Borgonovo ha chiuso gli occhi, per lui unico strumento di comunicazione col mondo esterno da sette anni a questa parte. Lo ha fatto in silenzio, secondo regola, di una persona che col suo tacere, con il solo sguardo però fervido, attento, ha dettato una via, una direzione da percorrere. Stefano ha lasciato un'eredità importantissima, pesante ma allo stesso tempo meravigliosa da sostenere: quella di dare speranza ai malati di SLA, meno famosi di lui, con minore visibilità, con minori possibilità economiche. Che da oggi si sentiranno più soli, e sono tanti. Il nostro compito è di non farli sentire tali. Il nostro compito è di urlare più forte di quanto faceva Stefano con i suoi occhi. Non ci si può nascondere davanti ad una malattia simile, davanti alla "stronza", che ti colpisce da dietro quando meno te l'aspetti. E allora da oggi tocca a noi, alla gente comune, agli addetti ai lavori, a coloro che hanno la possibilità di divulgare ed incentivare i progressi della medicina. Progressi che ci sono stati, in gran parte dovuti all'opera della Fondazione Borgonovo.
Tocca al Coni (ci ha fatto piacere la presenza del presidente Malagò), tocca alla Federazione (presenti Antognoni, Evani, Arrigo Sacchi) tocca a Fiorentina e Milan (per i viola Mencucci, Pasqual, ed una folta rappresentanza del Museo Fiorentina, per il Milan Braida, il figlio di Galliani, Baresi, Maldini...) Bisogna proseguire senza tregua: organizzare amichevoli, raccogliere fondi, dare speranza e futuro... un seme che non va disperso. Da oggi non c'è più Stefano, non ci sono più i suoi occhi che scrivono e comunicano, ma per fortuna c'è la moglie Chantal, la figlia Alessandra, entrambe motori inesauribili ed instancabili. Oggi fuori dalla chiesa c'erano 2000 persone, c'era tutto il paese di Giussano, gente normale, comune, e l'impressione netta è che questa fosse la loro richiesta: non dimenticare quello che è stato fatto, anche se Stefano non ci guarda più. "Borgo uno di noi" hanno cantato i ragazzi della "Fossa Lariana", proprio perchè Stefano Borgonovo li rappresentava, l'eroe silenzioso che col suo coraggio urlava al mondo intero il proprio dolore. Il suo e quello degli altri. Stefano Borgonovo ha chiuso gli occhi, si è addormentato, ma la battaglia è più viva e più dura che mai. Ora tocca solo a noi...