DUE PUNTE, ZERO GOL
La sfida odierna dell'ora di pranzo era attesa come la partita che poteva risollevare le sorti della stagione viola, indirizzando gli uomini di Sousa fuori da quella grande massa grigia che li stava circondando. E invece non è andata così. Sin dai primi minuti sul prato del Franchi è scesa in campo una Viola apatica, con poche idee, e pochissima velocità. Se n'era accorto anche Babacar, che nelle dichiarazioni raccolte a bordo campo nell'intervallo ricordava a tutti che per fare gol serve una maggiore rapidità di gioco. Lo ricordava al pubblico, a Paulo Sousa, ma probabilmente soprattutto a se stesso. Eppure Sousa, stavolta, aveva voluto dare ragione ai vari mugugni di corridoio, e all'ambiente che chiedeva l'utilizzo delle due punte, con l'assist - si fa per dire - servito dall'infortunio momentaneo di Ilicic.
Il risultato, come suggerisce il punteggio finale a reti bianche, non è stato quello sperato. Il lancio ufficiale della doppia punta in campionato, con Borja Valero ad agire da unico fantasista alle loro spalle, si è concluso con lo "zero" alla voce reti segnate. Kalinic e Babacar hanno tentato di dare il loro apporto sin dall'inizio, suggerendo movimenti differenti, con uno che veniva incontro, e l'altro che invitava al suggerimento profondo, ma le occasioni sono state davvero poche. Il principale limite della squadra di Sousa vista quest'oggi è stato nell'incapacità di imprimere il ritmo desiderato alla manovra, così da poter provare a sorprendere un'Atalanta, dal canto suo, schierata molto bene nel reparto arretrato. Però l'occasione fallita dal croato di testa grida ancora vendetta. E potrebbe riaprire l'ennesimo contenzioso sulle prestazioni di Kalinic: nulla da eccepire sulla corsa, sul sacrificio e la coralità del suo gioco, ma il miglior pregio di un attaccante non è forse quello di segnare?