DOPPIO EX
Per Pantaleo Corvino, quella di domani, non sarà una partita come le altre. I viola sono ancora in corsa per un piazzamento europeo, ma per il direttore generale della Fiorentina si tratterà anche di una sfida da vero e proprio ex. Quando terminò la sua prima esperienza a Firenze, Corvino fece intendere che avrebbe volentieri lavorato in una città con il mare, invece il suo cammino professionale ricominciò da Bologna.
Una storia durata un anno e mezzo, cominciata con l'avvento della proprietà canadese e terminata senza troppi rimpianti. Nel mezzo anche un paio di avvicendamenti sulla panchina dei rossoblu. Corvino fu chiamato dalla cordata capitanata da Joe Tacopina nell'ottobre 2014, divenendo operativo nella successiva finestra invernale di mercato quando la squadra allora allenata da Delio Rossi (subentrato a Lopez qualche mese prima) era in corsa per la promozione.
Nonostante qualche anno di riposo il “Corvo” riprende subito il ritmo, portando a Bologna Mbaye dall'Inter, Mancosu dal Trapani e un poker di sampdoriani composto da Da Costa, Gastaldello, Krsticic e Sansone. E alla fine, quel Bologna, si guadagnò la promozione grazie al miglior piazzamento rispetto al Pescara. Con una promozione centrata al primo tentativo sembrava che la storia bolognese di Corvino potesse decollare, invece l'avvio dello scorso campionato non fu buono, tanto che l'arrivo di Donadoni al posto di Delio Rossi si rese praticamente necessario. I
n quella stagione il mercato del Bologna fu frenetico, con nomi importanti come quello di Destro e con giovani che avrebbero fatto parlare molto di sé come Diawara pescato in Lega Pro. Una “corvinata” che al Bologna ha fruttato molto, visto l'acquisto a circa 400 mila euro e la successiva cessione al Napoli per 15 milioni. Eppure, nonostante una salvezza raggiunta con ampio anticipo, è stato proprio nella passata estate che si sono formate le prime crepe. Con l'amministratore delegato Fenucci le idee e le visioni si fecero, con il tempo, sempre più distanti (soprattutto in ambito di lavoro di squadra) tanto che la separazione divenne inevitabile proprio mentre rimbalzavano le voci di un possibile ritorno del diesse a Firenze.
Da avversario Corvino si è ritrovato sconfitto a Firenze (ma onorato da uno striscione della Curva Fiesole che lo commosse) mentre a Bologna finì 1-1, quanto all'attuale stagione, invece, alla sua Fiorentina bastò un rigore di Kalinic, nel girone d'andata, per portare a casa i tre punti. Domani un altro round, un'altra partita fondamentale per la Fiorentina, certo, ma anche una gara che Corvino vorrà assolutamente vincere anche e soprattutto per il suo recente passato in rossoblu.