DOBBIAMO MANGIARCELI
E’ una delle cose che sembra ormai mancare alla Fiorentina ed infatti stentiamo a riconoscerla. C’è chi parte da lontano e dà la colpa alla carenza dello stato fisico ed alla preparazione estiva, chi rimane al passato recente ed ai mancati rinforzi di gennaio ma, comunque la si voglia vedere, la nostra squadra sembra svuotata e senza quella fame di protagonismo che avevamo apprezzato fino a qualche mese fa. Quale occasione migliore di ritrovare “l’appetito” alla vittoria se non domenica nel lunch time?
La tavola sarà apparecchiata vicino a casa nostra visto che andremo ad Empoli e dobbiamo arrivarci con tanta, tanta fame perché i nostri avversari sentono in modo particolare questa partita ed è dal 10 gennaio che non vincono. La Viola ha nella sua storia la caratteristica di resuscitare compagini in difficoltà o regalare il primo gol in serie A a calciatori più o meno ignoti, ma in questo momento non può concedere niente a nessuno.
La partita dell’andata stava per rimanerci sullo stomaco perché alla fine del primo tempo la Fiorentina perdeva 0-2 ma la ripresa ci consentì, grazie ad un Kalinic in gran forma che siglò due gol, di pareggiare l’incontro. Ci servirà quella volontà e quella forza mostrata in quei 45 minuti per riprendere in mano il nostro destino.
L’orario di pranzo è stato spesso favorevole alla nostra squadra e confidiamo di riprendere questa tendenza per poter allentare la tensione che si avverte intorno a Firenze. E’ tutto un rimuginare sul futuro, su chi resterà e chi partirà, su chi sarà il tecnico del prossimo anno e su quali saranno i cambiamenti in società, come se fosse già stato dichiarato il “rompete le righe”. Qualcosa c’è stato “rotto”, ma non si può dire!
Vogliamo concentrarci sull’attualità e consolidare, almeno, il quarto posto che, non sarà gustoso come le posizioni che abbiamo assaggiato nel 2015, ma ci eviterebbe figuracce e preliminari angoscianti? Non si possono lasciare altri punti per strada e se ad Empoli sperano di servirci dei carciofi amari (loro prodotto caratteristico), risponderemo con la nostra fiorentina (intesa come ciccia pregiata, ci scuseranno i vegani e i vegetariani).
Solo così si tornerà a dare un po’ di sapore a questa stagione e a riprendere il sorriso che è scomparso dalla faccia di molti, Sousa compreso. Ci sono tante cose che sono risultate indigeste e le famose uova sono più che strapazzate, ma una botta d’orgoglio devono trovarla in tutti i modi. Incamminiamoci pertanto verso i nostri “cugini” con un unico scopo e vista l’ora della gara… mangiamoceli!
La Signora in viola