DIVARI E UTOPIE: VIOLA, ADESSO È TEMPO DI SCELTE
Eppure, la Fiorentina, ci aveva provato. Sapeva del resto che quella di Roma era probabilmente l’ultima chance per rimanere aggrappata al treno della riconferma europea, almeno in campionato. Ma il miracolo, pur al cospetto di un undici giallorosso tutt’altro che irresistibile, non si è compiuto. Il 2-0 con cui si è chiuso il match dell’Olimpico suona quasi come una sentenza su uno dei primi tre obiettivi stagionali della squadra di Italiano, che con il ko nella Capitale è scivolata a -11 dal trittico di squadre che occupano i posti al sole in teoria più abbordabili.
Va detto con estrema sincerità: pensare di colmare il gap con i giallorossi, la Lazio e l’Atalanta (tutte formazioni con cui Biraghi e compagni sono oltretutto in svantaggio negli scontri diretti e contro le quali non sono riusciti a segnare nemmeno un gol) ad oggi è quasi un’utopia. E non, probabilmente, per il divario tecnico tra la Fiorentina e le altre tre formazioni (la Roma vista ieri non è parsa una corazzata e anche le sfide con biancocelesti e nerazzurri non sono e certo state a senso unico) ma per l’incapacità dei viola di dare al momento più opportuno la zampata alla propria stagione.
Al di là degli otto punti in meno rispetto alla scorsa stagione, è chiaro che se i numeri raccontano che al cospetto delle prime sette della classe sono arrivati appena due punti (i pari con Napoli e Juventus) qualche problema c’è. Se poi a metterci il carico da novanta ci si pensano quei giocatori che - in teoria - erano gli elementi che avrebbero dovuto contribuire a far fare il salto di qualità alla truppa di Italiano (Dodo, pagato 18 milioni, ha commesso un errore inaccettabile per un giocatore di Serie A, ma anche Ikoné e Jovic hanno confermato di essere spesso inconsistenti) è chiaro che l’impresa da ardua si trasforma in titanica.
Tutto finito, dunque? No, per fortuna ed è a questo aspetto che la Fiorentina dovrà aggrapparsi da qui alle prossime settimane: in ballo infatti c’è ancora il percorso in Coppa Italia, che ripartirà il 1° febbraio dai quarti di finale - in teoria abbordabili - contro il Torino, e quello in Conference League dove però servirà tutt’altra squadra anche solo per battere nei playoff (il turno di andata è tra un mese esatto) lo Sporting Braga, che due giorni fa ha vinto la sua quarta partita di fila. Per dare ancora un senso alla stagione, ora, è tempo di fare scelte ben precise.