DI PATTO IN PATTO
Dopo la riconferma nei fatti da parte della dirigenza, arriva - finalmente - anche quella del diretto interessato. Le parole di Stevan Jovetic nel post partita di Napoli suonano nelle orecchie dei tifosi viola come una musica celestiale; e non soltanto perché dopo lungo tempo il montenegrino è tornato a parlare chiarendo definitivamente la sua posizione, ma anche (e soprattutto) perché il giocatore stesso ha ribadito la sua volontà di restare a Firenze, convinto dalle promesse del patròn e determinato a portare in alto la Fiorentina. In un sol colpo, Jovetic ha respinto al mittente le costanti avances ricevute per tutta l'estate ed ha spazzato via tutti i dubbi circa i mancati sorrisi e le voglie di cambiare aria. Un segno non da poco.
In molti, a dire il vero, adesso serpeggia il timore che con Jovetic si possa ripetere quanto avvenne con Toni, guarda caso proprio quest'anno di ritorno, ormai sei estati fa: il numero 30 viola infatti in quel frangente fu convinto da Della Valle (allora era Diego) a rimanere a Firenze per aiutare i viola, vittime della pesante penalizzazione del post-calciopoli. Così fu, infatti. Toni segnò 16 reti e contribuì con Mutu a sbriciolare il pesante handicap con cui la Viola era partita, raggiungento un insperato traguardo europeo. Già, proprio quell'obiettivo che la Fiorentina si è prefissata ad inizio stagione e che spera di raggiungere con Jovetic. Il quale, se poi dovesse restare ancora più a lungo in riva all'Arno, non farebbe altro che la gioia di Firenze. Ma parlare già di questo è davvero troppo prematuro.