DI CLAUSOLA IN CLAUSOLA
Giornata frenetica, di quelle che testimoniano come sul mercato molto possa cambiare nel giro di poco. Magari per un incontro, per un contatto, per un appuntamento scoperto all'ultimo istante. Anche perchè Corvino, da ieri a Milano, è alle prese con l'affare principe di queste ore invernali, ovvero l'offerta del Tianjin Quanjian per Nikola Kalinic. Più bassa di quanto vociferato sino ad oggi, scesa intorno ai 38, 40 milioni si dice per intervento del governo volto a calmierare le spese. Ma pur sempre una mega offerta.
Anche perchè, invece, sul fronte del giocatore la prospettiva resta dorata. Gli aggiornamenti di ieri riportano di un'offerta da 10 milioni circa dal club allenato da Cannavaro, esattamente mentre il d.g. viola veniva dato a Milano pronto a riallacciare i contatti con l'entourage di Zaza evidentemente non convinto di andare al Valencia. Per inciso, in Spagna, ci sta ormai andando Jovetic destinazione Siviglia.
Il tutto mentre al centro sportivo la squadra e Paulo Sousa (domani in sala stampa) proseguivano nella preparazione alla ripresa ritardata dal rinvio di Pescara (si giocherà il 1 febbraio alle 20:45). Un intreccio di situazioni sempre più orientate all'addio di Kalinic con conseguente introito per la Fiorentina che, a quel punto, potrebbe tornare sul mercato. Sempre che il giallo non sia destinato a continuare.
E se le attenzioni, adesso, potrebbero spostarsi su Londra dove si discuterà ancora oggi dell'offerta cinese (come detto il Quanjin è alle prese con il governo che sta frenando le folli spese) in casa viola si riflette sul futuro. Perchè la clausola posta sul contratto Kalinic parlerebbe chiaro anche se l'offerta cinese è di quelle pesanti (e la gestione di una cessione inferiore ai 50 milioni resterebbe aspetto da gestire con attenzione davanti alla piazza) e perchè di clausole si potrebbe continuare a parlare.
Magari per mettere in sicurezza (almeno in vista della prossima stagione) quel Bernardeschi che piace alle grandi d'Italia e a mezza Europa, o andando a liberare Muriel da quella Sampdoria che si aggrappa ai 28 milioni di euro necessari per sbloccare il colombiano. Questioni delicate, spinose, da affrontare nell'immediato in uscita (per Kalinic) o in entrata (se alla fine, invece di Zaza, arrivasse Muriel) ma soprattutto in futuro per non ritrovarsi a raccontare una storia, quella di Bernardeschi, non troppo diversa da quella che sta vivendo Nikola Kalinic.