DEJA VU
Ci fosse stato lui, il "Fenomeno", si sarebbe come minimo preso tutta la scena del prepartita. Immaginiamo, del resto, che a poco dal fischio d'inizio del match con il Cesena il pubblico fiorentino avrebbe più che volentieri salutato quello che è stato uno dei più fulgidi talenti passati dalle parti del Viale Fanti. Infondo, paradossalmente, lo stesso Mutu è stato tra gli ex più dolci (e meno velenosi rispetto ad altri) nel riservare parole al miele per la sua ex squadra.
Qualcosa però deve per forza essere successo, nelle ultime 48 ore a Cesena. Lo stesso Beretta, del resto, non sembrava poi così convincente nella giornata di ieri, appena terminato l'allenamento del mattino. Prima un eventuale affaticamento muscolare (almeno questo raccontava il tecnico dei bianconeri ieri in conferenza stampa), poi un sussurato ritardo nel rientro dagli impegni con la nazionale romena, infine il comunicato odierno nel quale il Cesena fa semplice riferimento a una "scelta tecnica".
Qualsiasi cosa sia successa, di certo, a Firenze in molti saranno tornati indietro con la memoria. Alle vicende che, purtroppo, hanno visto Mutu protagonista anche lontano dal terreno di gioco. Soprattutto nell'ultimo anno in viola, del resto, Mutu sembrava aver perso quasi completamente il controllo e la gestione della propria vita extracalcistica. Un aspetto che, evidentemente, i dirigenti del Cesena ben conoscevano quando hanno deciso di convincere Adrian a raggiungere la Romagna.
E anche un aspetto che, immaginiamo, a Cesena abbiano cominciato a conoscere da vicino almeno negli ultimi 10 mesi. Non ci sarà, dunque, Mutu domani. In quello che fu il suo stadio per cinque anni. Fermo restando che al livello tecnico, per la Fiorentina, trattasi di ottima notizia, per tanti tifosi sapere all'ultimo minuto del suo forfait dev'essere stato un vero e proprio "Deja vu".