DDV A FIRENZE, Tanto tuonò che non piovve
L'attesa spasmodica per le parole di Diego Della Valle, si è trasformata in un sospiro di sollievo per gli impauriti, in un muso lungo per gli speranzosi. Già. Perché se da una parte l'imprevedibilità dei concetti che poteva snocciolare l'ex patrion, era considerata step verso l'addio al viola, dall'altra era auspicata come il gran ritorno dei fratelli Tod's al timone della Fiorentina.
Niente da fare, invece. Una conferenza stampa fiume, e deo gratias che di questo s'è trattato, col contraddittorio e con le questioni dei taccuini, molto wikipediana. Enciclopedica, insomma, dove amarcord e passato sono stati temi principe rispetto al presente ed al futuro. Del caso Prandelli si è scritto e riscritto, tutti hanno detto e ribadito la propria: resta solo da capire se sia stato un "se mi lasci non vale" o un "se mi molli non vale", il tutto capendo la cronologia delle presunte auto-candidature juventine e affini. Sempre che, chiaro, interessi ancora a qualcuno.
Perché Firenze, quella speranzosa, si auspicava nuovi progetti, nuovi investimenti ingenti, chiariti e dichiarati. Nuove idee, a fronte dei "vedremo" e dei "ce le faremo venire in mente, altrimenti ve lo diremo". Parentesi: le specifiche sui soldi investiti sono comunque nota piacevole, e non certo a margine. E domani, poi, sarà sempre così? Altro punto, che forse la città ha poco recepito, nella fiumana di saggi concetti, quello dello stadio. Che da solo, forse, non basterà per lanciare una squadra verso lo scudetto: ma per il tifoso, quello con la mantella gialla o viola che sia, quello dei raffreddori e dei febbroni da cavallo, stare comodo è già grosso passo in avanti.
Perché i rosiconi, il passato, ìe mamme Ebe, ìgli addii più o meno contestati, adesso sono temi che, seppur a larghi tratti condivisibili oppure no, a seconda di come si intenda leggere le varie questioni, paiono interessare marginalmente alla città. Firenze, città di sognatori, pensa in grande e, soprattutto, pensa all'oggi ed al domani. A quella "frittata" che è giusto pensare da subito pensare a come rigirare, anziché rimandare al futuro prossimo.