DALLE NAZIONALI I RINFORZI CHE SERVONO AI VIOLA, ALTRIMENTI...
Fermo il campionato, le attenzioni girano tutte intorno a lui. Non solo quelle di chi vive a Firenze e tifa per la Fiorentina, ma tutto il mondo del calcio ha voglia di vedere quello che di nuovo e di importante può fare la nuova promessa del palcoscenico pallonaro. Sto parlando di Federico Bernardeschi e della sua convocazione con la Nazionale maggiore.
C’è la sensazione che qualsiasi calciatore italiano calchi con buoni risultati il rettangolo verde, “rischia” di vestire la casacca azzurra vista la scarsità di calciatori nostrani nelle squadre italiane. Con questo non voglio dire che il nostro numero 10 non meriti grande considerazione, inclusa quella di Conte.
Nel ripensare al campionato che ha fin qui giocato, ritrovo in lui lo specchio delle varie versioni della Fiorentina.
Visto il poco spazio che ha avuto lo scorso anno, anche a causa di un grave infortunio, si può dire che questo sia stato il suo inizio vero e proprio.
Si è affidato a Sousa e il suo impegno è stato ripagato dalle presenze in campo. Lui si è ritagliato così un ruolo determinante in squadra come la Viola si è imposta, nel 2015, nella vetta della classifica. Tutti a sfidare le avversarie ed i pronostici, primeggiando a dispetto dei più.
Federico che dopo la gavetta si impone nel calcio che conta, la squadra gigliata che fa sognare un’intera città.
Al giro di boa del 2016 arrivano i problemi e non i rinforzi. Anche Berna comincia a risentire della stanchezza, la verve e la novità lasciano il posto alla prevedibilità e vengono lasciati per strada punti e posizioni di classifica.
Nell’ambiente viola si ha la sensazione che, dopo la sconfitta di Roma, tutti abbiano mollato psicologicamente l’obiettivo della Champions ed anche il nostro “gioiellino” si esprime in questo senso. Credo che possiamo scusargli, vista la giovane età e l’entusiasmo per la maglia azzurra, la sua esternazione sul mancato raggiungimento del terzo posto “se arriverà bene, altrimenti andremo in E.L.”. Considerazione banale al posto della quale avrei voluto più grinta e voglia di arrivare in alto, invece di una scontata rassegnazione che purtroppo non pare essere solo sua.
Visto che oltre a Bernardeschi sono a giro con le nazionali molti calciatori, mi auguro che per tutti loro valga la certezza dell’attaccante e cioè che queste partite daranno una “spinta in più” per i prossimi impegni viola. Staccare la spina dal momento no in casa viola e ritrovare nuova energia, può essere salutare.
Quello che poi farà in azzurro non è una cosa che mi appassiona particolarmente, ma i risvolti favorevoli che potrebbe avere sulla Fiorentina, i rinforzi mentali che ne deriveranno, li aspetto con immensa fiducia. Altrimenti…avremmo buttato via un’occasione unica!
La Signora in viola