DA CHIESA A BABA: ANOMALIE E CONFERME DEGLI INGAGGI VIOLA
Nella lunga (e a volte interminabile) sosta di campionato per gli impegni delle Nazionali, spesso a tenere banco sono bilanci e giudizi sul mercato da poco concluso. Soprattutto a settembre. Rose completate, squadre che iniziano ad ingranare (chi più, chi meno), ma anche le prime polemiche. Un grande classico, insomma, soprattutto quando a tenere banco sono gli ingaggi dei nuovi giocatori. In attesa della sentenza finale sul campionato e sui singoli, dunque, ecco che come di consueto è La Gazzetta dello Sport a venirci in aiuto, con la lista degli stipendi di tutte le squadre di Serie A.
Nella Fiorentina, la nota da sottolineare prima di tutto è l'abbattimento del monte ingaggi, passato rispetto alla passata stagione da 44 a 35 milioni. Non una novità, bensì una conferma considerando le intenzioni della proprietà, ribadite a più riprese dal dg Corvino. Casomai, ci sarebbe da discutere sul fatto che proprio l'attuale monte ingaggio viola si sia definitivamente assestato sul centro classifica, superato anche dalla Samp (oltre che dal Torino).
Passando invece in rassegna gli ingaggi dei singoli giocatori, subito balza agli occhi una costante: il primo posto di Babacar, con 1,4 milioni di euro. Sul podio, poi, il capitano Astori (1,3) e Badelj (1,2). Distanziati di pochissimo, invece, due dei nuovi acquisti estivi come Vitor Hugo e Benassi (1,1). Il primo già finito tra le riserve, il secondo ancora in attesa della forma (e della posizione) migliore. Decurtati dalla lista i top player (anche dal punto di vista economico) come Vecino, Bernardeschi, Borja Valero e Kalinic (oltre allo svincolato Gonzalo Rodriguez), ecco che tutti gli atri arrivi dal mercato in entrata non superano il milione di stipendio (Simeone), con Veretout, Eysseric, Thereau, Pezzella e Milenkovic che oscillano tra i 500mila e gli 800mila euro.
E Chiesa? Nonostante il contratto al 2021, l'ingaggio percepito al momento si attesta sui 400mila euro. Meno di Biraghi e Gil Dias, numeri alla mano. Inutile dunque ribadire come rinnovo e adeguamento contrattuale del giocatore siano di fatto il primo passo da compiere. Prima di tutto il resto.