DA CHAMPIONS LEAGUE
Più forti. Del Milan, anche se sembrava raccontarlo solo la classifica. Più forti dei rossoneri che, nella ripresa, trovato il gol di Pazzini si erano immaginati di poter schiacciare questa squadra. Più forti dei complimenti. Che Montella temeva potessero rendere questo gruppo meno affamato di vittorie. Più forti anche di chi, come il numero 18 rossonero, continua a sbandierare che il Milan è la squadra più forte del mondo. E più forti di Romeo, l'arbitro di Milan-Fiorentina.
La sua designazione, per una gara importante come quella di San Siro, aveva sollevato subito qualche perplessità. Perchè il solo 16% come dato delle vittorie in trasferta raccontava della personalità e dell'esperienza di un arbitro ancora tutto da svezzare. Ed è stato evidente, il giovane trascorso di Romeo (rigorosamente da Verona) quando non ha espulso Bonera o quando ha deciso di concedere il rigore al Milan mentre veniva giù San Siro.
La Fiorentina di Montella, dei tre tenori di centrocampo, di Luca Toni e Mounir El Hamdaoui è stata più forte di tutti. E mentre batteva il Milan di fronte al proprio pubblico spazientito qualcuno ha persino tenuto d'occhio i risultati del Napoli a Genova, per quella terza piazza che oggi è diventata vera e propria realtà.
Quale altro obiettivo, del resto, per questa Fiorentina? Qualcosa di più del terzo posto, figuriamoci, sembra traguardo fin troppo blindato da designazioni “alla Romeo” o sviste arbitrali, ma come minimo il preliminare di Champions sì. Perchè questa squadra che nei primi dieci minuti ha ammutolito il Milan ha tutte le carte in regola per lottare per un piazzamento in Champions. Fino a qualche settimana lo scrivevamo (magari sognando) soprattutto noi. Adesso è evidente a tutti. Esattamente quanto è evidente che questa squadra è più forte e gioca meglio di (quasi) tutti.