COSÌ VICINI, COSÌ LONTANI

25.11.2018 20:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
COSÌ VICINI, COSÌ LONTANI

Ancora prima di guardare negli occhi Gio, Federico si è voltato verso la panchina. Quasi a dire "vedete? Io che posso farci". Sarà un caso, eppure la sua gara poi si è fatta più in ombra. Era più o meno la metà del primo tempo, la Fiorentina stava spingendo in modo continuo, Chiesa aveva già impegnato Skorupski. Simeone, che fino a quel momento si era mosso tutto sommato benino al limite dell'area, avanza palla al piede e di fronte a sè ha il movimento centrale di Chiesa che chiama il pallone. Tutto fa pensare a un tocco centrale in profondità, la cosiddetta imbucata, che invece non arriva. 

Il Cholito, in un bis rispetto a un contropiede a Frosinone nel quale preferì servire Veretout piuttosto che Chiesa, stavolta sceglie il tiro e la sua conclusione è fin troppo debole. In quel momento la lontananza tra i due attaccanti viola, che dovrebbero giocare vicini e dialogare (il caso vuole che siano pure entrambi figli d'arte) torna a caratterizzare i problemi dell'attacco. Gli stessi che ancora Simeone non riesce a risolvere nemmeno quando Veretout lo manda in porta al cospetto di Skorupski. Come capitato contro la Roma il primo controllo è sballato, il tentativo di tiro ancora una volta inefficace. Due occasioni che se concretizzate avrebbero completamente cambiato volto alla domenica viola. 

In un secondo tempo di rara bruttezza, in cui i viola sfiorano nuovamente il gol con Milenkovic, i cambi di Pioli non modificano l'inerzia di un attacco dove mancano lampi vincenti. Esordisce Thereau, che riappare dopo mesi, restano a sedere Eysseric e Vlahovic mentre Mirallas può giocare soltanto pochi minuti. Toccherà anche a Dabo. Ancora una volta, a partita in corso, la Fiorentina mantiene un tono troppo monocorde e non va oltre il pareggio. Non esclusivamente per i problemi ormai evidenti nella coesistenza tra Simeone e Chiesa, ma certamente anche per i due attaccanti titolari che appaiono così vicini ma sempre maledettamente lontani.