CORVINO, VI SPIEGO LA STRATEGIA VIOLA SUL MERCATO. COMOTTO CAPO SCOUTING
All'indomani della chiusura della sessione estiva di mercato, nella sala stampa dello stadio Franchi, Manuela Righini, ha preso la parola il direttore generale Pantaleo Corvino per fare un bilancio della campagna acquisti e cessioni. Ecco le sue parole.
Le premesse - "Non ci vediamo da fine maggio e da quando non siamo riusciti a cogliere un obiettivo che è mancato di pochi punti, cioè l'Europa. Lo evidenzio perché ci siamo messi al lavoro per fare una rivoluzione che ci ha visti impegnati 18 ore al giorno per tantissime operazioni: 32 operazioni in uscita e 20 in entrata. Tra queste 20 uscite ho fatto un distinguo per i giovani, ma è stata una campagna impegnativa. Molte cessioni sono partite da input societario per dare ad alcuni giovani o con poco spazio l'opportunità di giocare altrove, per altri perché sono state chieste dai diretti interessati. Di alcuni abbiamo apprezzato il loro "basta", per altri un po' meno per i modi in cui l'hanno detto. Per la campagna acquisti, 11 giocatori sono per il presente, altri 9, giovanissimi, riguardano il medio e lungo termine. È stata la strategia per iniziare un nuovo ciclo e considerando che una parte dei ricavi deve essere investita per il futuro. Il 75 per cento dei ricavi sono stati infatti reinvestiti. Il 25 per cento servirà per il comparto aziendale. Abbiamo cercato di mantenere una rosa di qualità per alcuni obiettivi che vi spiego. Primo, ci siamo affidati a un tecnico italiano e di costruzione, riconosciuto da tutti come importante. Poi abbiamo italianizzato la rosa il più possibile e con una media di età più bassa, infine abbiamo tenuto presente i parametri di ingaggio che permettessero di non finire con -38 come era accaduto. Ci siamo sforzati di fare una rosa non comprensibile subito ma che possa essere nel medio e lungo periodo competitiva. Tenete presente che da questo settembre ci sarà un nuovo capo scouting, Gianluca Comotto".
Girare pagina - "Abbiamo avuto più elementi a farci capire di cambiare pagina. Primo durante la stagione, quando venivano chiesto anche da voi perché non si apriva un altro ciclo. Inoltre ci siamo chiesti con chi si poteva ripartire. Ad esempio, se io chiamo il capitano a scadenza per un rinnovo di 2 milioni e 700 euro più bonus lordi e non viene preso in considerazione o i procuratori di alcuni che volevano restare ci portavano offerte di altri club... abbiamo capito che non potevano iniziare un nuovo ciclo con loro".
Tornato per vincere - "Quando mi sono presentato ero convinto di poter vincere con il gruppo che c'era e che ho difeso mantenendolo. Poi ho avvertito che era meglio cambiare, da parte della critica anche, ed abbiamo pensato di partire con un gruppo nuovo. Qualcuno se ne è voluto andare, altri sono voluti rimanere e su questi giocatori che abbiamo apprezzato ne abbiamo aggiunti altri che abbiamo preso. Ripartendo da Sportiello e Astori e aggiungendo Hugo e Pezzella in difesa, a centrocampo ripartendo da Badelj e Saponara e aggiungendo i francesi, Chiesa sull'esterno aggiungendo Gil Dias ed altri... In attacco abbiamo tenuto Babacar prendendo uno come Simeone. Insomma abbiamo tenuto una base cercando di migliorarla anche per il futuro. Certo, certi ruoli si potevano migliorare ma si fa fatica a farlo".
Scelta del mercato -"Nella campagna acquisti abbiamo preferito certi mercati di alcuni paesi, tenendo conto di input e analisi dello scouting. Quest'anno abbiamo preferito mercato dell'Ovest, francese e portoghese. Dall'est solo Milenkovic ed altri giovani"
Tanti no - "Non ha perso appeal la Fiorentina ma le italiane in un certo mercato, quello inglese, tedesco e di certe squadre spagnole. Qualche squadra italiana ha fatto qualche strappo ma in poche possono arrivare a certi mercati"
Ricavi ed investimenti - "Il club di calcio ormai va gestita come un'azienda perciò bisogna tenere conto dei vari comparti. Quello aziendale va sostenuto da quello sportivo. Perciò un 25 per cento va a sostegno del comparto aziendale e non va a quello sportivo. Inoltre 9 giocatori giovani e giovanissimi sono investimenti fatti pensando al futuro, sono circa 16 milioni di investimento non su un singolo giocatore per la prima squadra ma per il medio-lungo periodo. Nel bilancio insomma vanno aggiunte anche queste spese che non si vedono immediatamente. Inoltre ci sono i riscatti di Sanchez e degli uruguaiani che vanno nel bilancio di quest'anno".
Badelj, Chiesa e priorità - "Ogni momento della stagione ha le sue scadenze, dopo il mercato ci sarà il momento per pensare a questi aspetti"
25 per cento è dismissione - La Fiorentina ha entrate per 90 milioni circa. Lo scorso anno abbiamo azzerato tutto e tenendo conto che 50 milioni li abbiamo spesi per il presente e 16 per il futuro- altrimenti crei un debito e fai danni sulla parte sportiva stessa se l'anno dopo devi togliere perché fai un debito - significa che c'è comunque investimento. Il 75 per cento è comunque sul comparto sportivo, l'altro su quello aziendale per i motivi detti".
Ritardo nella costruzione - "Il calciomercato aperto dopo l'inizio del campionato è una delle storture esistenti come quella di non poter prendere stranieri in tutte le parti del mondo ma solo due. Riguarda non solo l'allenatore ma anche noi addetti ai lavori perché va fatto tutto nell'ultima settimana e condiziona anche altre squadre. Anche altri club hanno dovuto aspettare gli ultimi giorni, noi anzi abbiamo dovuto affrettarci. Siamo stati condizionati anche da alcune cessioni, abbiamo spinto anticipando l'acquisto di Simeone per non aspettare la cessione di Kalinic".
Squadra competitiva rispetto a cosa - "quando inizi un nuovo ciclo poni una base per essere competitivi se non subito almeno nel medio e lungo termine rispettando gli obiettivi detti all'inizio"
Tempo necessario - "Non siamo difesi. La società ha a cuore la Fiorentina a prescindere dal veleno che viene buttato addosso. Ci sforziamo di fare il meglio".".
Societa in vendita - È il nono anno che sono a Firenze. Quante volte ho sentito la proprietà? Mai come quest'anno, compreso Diego Della Valle. Ma a volte c'è da programmare ripartendo da chi si sente addosso la maglia e abbiamo apprezzato chi ci ha detto di sì, altri hanno detto di no. Ma la Fiorentina ha a cuore la squadra altrimenti non avrebbe speso 16 milioni per il futuro, cercando uno Zohore valutato ieri 25 milioni. Obiettivo? Vediamo questo gruppo strada facendo"
Rinnovo e obiettivi - Va capita la lettura del lavoro fatto, ma se la proprietà non tenesse alla Fiorentina non avrebbe comunque investito, né su giocatori come Benassi né sul futuro. Il mio contratto non è importante. Io faccio il direttore sportivo da 42 anni e sento ancora tanta energia e passione ma sono comunque alla fine di un viaggio ma non lo stabilisce un contratto. È una scelta fatta dalla società che ha valutato che se non siamo arrivati in Europa non è colpa solo di Corvino e lo stesso se siamo ultimi in classifica ora. L'azienda giudica tante cose"
Certificati e comportamenti giocatori - "Quando abbiamo capito che il ciclo era finito, abbiamo apprezzato che qualcuno l'abbia detto in maniera diretta ma poi c'è la stortura del mercato aperto troppo a lungo"