"CORSI E RICORSI..." Jovetic? Come Batistuta

26.08.2012 01:29 di  Stefano Borgi   vedi letture
"CORSI E RICORSI..." Jovetic? Come Batistuta
FirenzeViola.it
© foto di Federico Gaetano

Jovetic che segna al 90' e presta la camicia ad Andrea Della Valle. Chi l'avrebbe mai detto? Del resto, come faceva il presidente viola a presentarsi madido di sudore nel giorno più importante? Nella serata più importante? E allora quando meno te l'aspetti, ecco che intervengono gli amici. Stevan e Andrea: c'eravamo tanto amati al momento del rinnovo, un pò meno quando è entrata in gioco la cosiddetta clausola. Per niente, quando Andrea ha deciso di togliere Jo-Jo dal mercato. "Ma come? Me lo avevi promesso..." dice il montenegrino. "No, mi dispiace. La squadra è venuta troppo bene, e tu devi essere il valore aggiunto", risponde ADV. E così nasce il mal di pancia, che continua, che prosegue, si moltiplica. I sorrisi, poi, sono un tenue ricordo. Cresce la voglia di andarsene, più o meno come successe a Gabriel Batistuta... 15 anni fa. Stavolta no, non c'entrano i soldi, non come nel 1997 quando Bati-gol voleva andare al Parma (Tanzi, per il "Re Leone", offriva 50 miliardi più Crespo), pretendeva il ritocchino e mandava avanti il corpulento Settimio Aloisio a batter cassa. Stavolta è tutta questione di principio, di aspettative, di prospettive. Stavolta Jo-Jo non crede più nel progetto Fiorentina, come Montolivo, come Gilardino. Ma poi si sa, è il campo a decidere. Conta quello che succede sul rettangolo verde, e allora andiamo con il "Corso e ricorso storico".

31 agosto 1997, si gioca Udinese-Fiorentina per la prima di campionato, e non si sa se Batistuta tornerà dall'Argentina. Sulla panchina viola un nuovo tecnico, Alberto Malesani (nuovo come Montella), sul piatto un progetto rivoluzionario (proprio come quello di Montella). Batistuta (insieme a Rui Costa) come basi di una nuova idea di gioco, come Jovetic (con Aquilani, Borja Valero e Pizarro) nella Fiorentina di Montella. Il 31 agosto 1997 Gabriel Batistuta torna in tempo per realizzare una fantastica tripletta, regalare i tre punti alla Fiorentina (l'ultimo gol al 93') e stringere un patto d'acciaio con l'ex venditore di macchine fotografiche (al secolo Malesani). Il 25 agosto 2012 Jovetic scende al "Franchi" col muso lungo, non vorrebbe impegnarsi, poi le circostanze lo obbligano a farlo: Fiorentina sotto di un gol, la gente soffre, lo invoca, e Jo-Jo dapprima provoca il pareggio, poi realizza da par suo il gol del 2-1. Jovetic come Batistuta, pace fatta e via verso un campionato meraviglioso. Però attenzione, abbiamo scritto Jovetic (quasi) come Batistuta. Innanzitutto il Re Leone fece tre gol e non uno e mezzo come Jovetic. Poi il pregresso: Batistuta era già capocannoniere, titolare in nazionale, recordman di segnature con l'Argentina (più di un certo Maradona). Insomma... un'istituzione vera e propria. Jovetic deve ancora fare tanto, ma i due gol contro l'Udinese di Guidolin possono rappresentare la svolta. Quasi come Batistuta. Gabriel, alla fine del torneo, realizzò 21 reti. Montella ha detto in sala stampa che Stevan può superare abbondantemente i 20. Ecco perchè Jovetic può diventare (quasi) come Batistuta. Basta crederci, e dimenticare la Juventus...