COMMISSO NON PUÒ PIÙ IGNORARE COME È RIDOTTA LA FIORENTINA
Mi chiedo se sulla via di ritorno da Roma qualcuno abbia incrociato il Presidente Commisso e lo abbia abbracciato. Spero di sì, dal punto di vista umano, ma sicuramente non dal punto di vista calcistico perché la colpa di quanto sta succedendo alla Fiorentina parte dai vertici, e giù andare, e gli va fatto presente. Ma davvero è contento solo di fare il Viola Park? Ma lo sapeva che la Fiorentina gioca a calcio e il calcio va fatto da persone competenti? Senza offesa, ma non tutti siamo portati per le stesse cose ma possiamo avvalerci di persone preparate che lo facciano per noi e a Firenze si comincia ad essere stufi di vedere la nostra squadra così ridotta.
La Fiorentina ha vinto solo con squadre che le sono dietro in classifica e le prospettive non sono certo rosee per quello che si vede in campo ormai da troppo tempo ma la cosa che rattrista è pensare che per la società siamo una buona squadra e non necessitiamo di rinforzi. Mi preoccupa di più che possano pensare a privarci di giocatori e non mi consola sentir dire dal Direttore Barone che Gonzalez e Amrabat non sono in vendita anche perché a smentirsi è un attimo, come successo altre volte. Ma se anche questo non succedesse, e me lo auguro, come si pensa di andare avanti senza un attaccante di peso? Cabral è rotto e Jovic continua ad essere irritante nel suo fare niente, Kouamè è tornato ad essere il calciatore che tutti volevano vendere e Ikonè non mi vuol proprio piacere, mi dispiace non sono accanimenti ma constatazioni reali.
Come è reale che Dodò sia stato di una ingenuità assoluta lasciando dopo 20 minuti la Viola in dieci e facendoci rivivere quanto successo lo scorso anno quando fu espulso Dragowski e perdemmo la gara. È successo la stessa cosa anche ieri e ora vi racconto un altro episodio della serie “La partita dal mio divano”. Nel secondo tempo, dopo l’ingresso di Gonzalez e Barak, mi pareva che la Fiorentina stesse provando a forzare per vedere di pareggiare ed esterno questo a mio marito il quale mi risponde così “ci stanno facendo sfogare, c’è in campo solo un grande giocatore e all’80esino ci farà un altro gol”. Giuro che è andata così e fra poco non lo fulmino, ma non è certo colpa sua se quando ci troviamo davanti chi sa giocare a pallone noi affondiamo. Due gol di Dybala su due assist di Abraham e tutti a casa anche se la Roma non ha fatto un partitone ha comunque ottimizzato quanto costruito, sicuramente aiutata dall’avere giocato in supremazia per oltre un’ora ma… per i bischeri non c’è paradiso, come dice il saggio.
Certo che sentire il Mister che dice “l'espulsione ha rovinato una partita potenzialmente spettacolare” mi fa sorridere perché se è vero che il rosso a Dodò ci ha complicato la vita e anche vero che la gara non era certo iniziata con i fuochi d’artificio e potenzialmente si predisponeva al solito patimento. Poi, partita dopo partita, Italiano battezza un calciatore come possibile prima punta: era successo la settimana scorsa per Kouamè e ieri è toccato a Gonzalez. Le ipotesi sono due: o non sa più che pesci prendere o cerca di convincersi per sopravvivere.
Chi dovrebbe aiutarlo purtroppo pare che non farà niente per cambiare le sorti della Fiorentina e sempre più rimbomba nella testa e nel cuore di tutti noi un amletico dilemma: ma Commisso perché ha comprato la nostra squadra, perché ci ha illuso con proclami di gloria e di grandi possibilità economiche? Perché il suo smisurato orgoglio da “uomo solo contro tutto e tutti” non lo riversa anche nel far brillare la Fiorentina?
Nessuno ci risponderà e noi rimaniamo a leccarci le ferite per la fiducia accordata a chi non si decide a cambiare registro, perché i primi anni sono stati di tirocinio (diciamo così), c’è stato il Covid ma dopo le cessioni eccellenti e l’acquisto di comparse ci aspettavamo di più, molto di più che non il Viola Park per il quale saremo comunque sempre grati. Per il ritornello che senza stadio non si può crescere, direi a lor signori di guardare al Napoli che ci saluta tutti dalla vetta della classifica ma senza uno stadio di proprietà. Tanto per dire…
La Signora in viola