CICLI FINITI
Cicli finiti e in attesa solo della fine del campionato. La giornata della vigilia di Pasqua ha riservato sorprese amare a molte squadre che, in realtà, aspettavano solo la parola fine a storie già compromesse con i rispettivi allenatori. Paulo Sousa dalla sua aveva solo i risultati ormai, con la squadra che stava inanellando una serie positiva nonostante la rincorsa europea fosse difficile. Ma con la sconfitta casalinga con l'Empoli, quartultimo in classifica, ha definitivamente detto addio al sesto posto anche se la matematica non condanna ancora i viola. E così il tecnico, che riceve lo schiaffo morale dell'epurato Pasqual, continua a parlare in libertà, levandosi sassolini contro la società (ad esempio sulla questione arbitrale tuona "la società dovrebbe essere presente prima, durante e dopo, per cercare di diminuire questi sbagli" sottolineando ancora di più l'assenza dei vertici societari allo stadio) e contro i giocatori ("chi non dimostra di essere competitivo starà fuori, non giocherà, e in campo andranno altri"). Ma il rapporto era già compromesso ed anche il pubblico lo ha già scaricato, come si evince dai cori che gli ricordano ancora le origini bianconere. Si guarda dunque al futuro e in casa di quei club altrettanto delusi. Ad esempio in casa Inter dove Stefano Pioli ha incassato da Montella la rimonta di due gol che fa male. Un pareggio che compromette la conferma sulla panchina nerazzurra anche se resta aggrappato all'ingresso in Europa League, obiettivo che il club gli ha dato. Ma la società è pronta ad un nuovo assalto a Simeone e Conte e chissà che Pioli non sia così libero di accasarsi alla Fiorentina che incontrerà proprio sabato prossimo. E secondo qualcuno Pioli avrebbe già cercato casa a Firenze ma in attesa di conferme lui sul futuro si limita a dire "Il mio futuro? È legato alle scelte della proprietà che dovrà giudicare tutto il percorso è non una partita". Appunto, quel percorso però dovrebbe portare all'Europa.
Continua a rimandare l'annuncio sul suo futuro anche Eusebio Di Francesco. L'incontro con Corvino c'è stato da un mese ormai (ben documentato da Firenzeviola) ma il pescarese continua ad affermare che deve ancora incontrarsi con il Sassuolo con cui deciderà. Ma l'addio, Fiorentina o no, sembra probabile anche se ieri gli emiliani e il tecnico hanno ritrovato il sorriso attraverso i tre punti in casa che mancavano da un po'. Infine ci sono le dichiarazioni di Spalletti che suonano come un saluto "C'è l'ho messa tutta, poi si vedrà il risultato finale. Il bilancio non è buonissimo perché siamo usciti da tutte le coppe ma nemmeno da buttare via. Ma questa squadra ha qualità e alla fine qualcuno dovrà che prendersi delle responsabilità". Spalletti che saluta dunque la Roma e strizza l'occhio alla Fiorentina quando si dice tifoso e dispiaciuto per la sconfitta pur ad opera del suo ex Empoli: la strada per vederlo a Firenze è in salita, ma la società è stufa di usa la Fiorentina per lanciarsi e poi comincia ad avere pretese da Juve (alla Montella -pur dopo tre stagioni - e Sousa, dopo appena sei mesi) e chissà che non decida di affidarsi ad un tecnico che vede i viola come un punto d'arrivo e che abbia il marchio di fabbrica (di ex, come Pioli, o di tifoso e di chi vive a Firenze come Spalletti appunto che agli amici ha sempre detto di avere tra i tre desideri quello di allenare la Fiorentina oltre che di comprare casa in centro a Firenze -addirittura due - e di far fruttare il podere di famiglia con un vigneto, già realizzati). Ancora poco tempo e si saprà tutto.