CIAO CHIARA, GUERRIERA COL SORRISO
Se n’è andata all’improvviso tra l’affetto dei suoi cari, a casa. Ma siamo sicuri che quando questa notte ha scelto di salutarci per sempre, lo ha fatto ancora una volta con il sorriso sulle labbra. Del resto la spensieratezza e la serenità erano i tratti distintivi di Chiara Baglioni, la nostra “Chiaretta”. E questo tanto nella vita di tutti i giorni, quanto di fronte alle difficoltà più insormontabili. Non c’era infatti modo di non essere contagiati dalla sua incontenibile ironia, dalla sua fiorentinità così marcata e spontanea: una parola, una battuta sola riuscivano a squarciare con un raggio di sole un cielo pieno zeppo di nuvole. Quel cielo che adesso, in una Firenze già piegata dai recenti lutti, è tornato a farsi ancora più cupo.
Chiaretta aveva fatto della Fiorentina e del giornalismo la sua ragione di vita. Aveva legato la sua carriera agli spalti del Franchi e degli altri stadi d’Italia fin da ragazza, trascinata da quell’amore per la maglia gigliata che in riva all’Arno coinvolge un po’ tutti, sia in città sia in provincia, dov’era nata lei. A Figline, grande feudo viola, dove tutti in strada sapevano apprezzare la persona che fosse. Semplice, umile e appassionata. Valori genuini, ereditati da una famiglia meravigliosa, che non ha mai perso persino quando era stata vittima del male che pian piano se l’è portata via a soli 30 anni. Un nemico oscuro col quale Chiara ha combattuto sul ring come un pugile per quattro lunghi anni, vincendo tanti round ma non quello finale, quello più importante.
Chissà Chiaretta quale canzone avrebbe scelto come colonna sonora della sua personalissima guerra. Lei, così appassionata di musica e in particolare di rock, tanto da partecipare come inviata anche ad un Festival di Sanremo. Forse “Sally” di Vasco Rossi, uno dei suoi idoli d’infanzia. Che meglio di tanti ci fa capire come la vita di tutti i giorni sia un brivido che vola via, un equilibrio sopra la follia che Chiara ha saputo portare avanti fino alla fine con serenità. Quello stesso sentimento che, ne siamo certi, lei spera di vedere nei volti di tutti anche domani, quando alle 15 nella Chiesa dei Frati Francescani di Figline ci sarà il suo ultimo viaggio. Ciao Chiaretta, guerriera indomabile. Ma sempre col sorriso.