CERCASI MIHA DISPERATAMENTE
In pratica, provando a guardarsi intorno, sembra che gli unici spazientiti siano i tifosi. Che, come tali, non hanno dalla loro l'operatività d'intervento. In altri termini, se dovesse uscire da un referendum della tifoseria un parere sul da farsi per squotere questa intorpidita Viola, sarebbe di certo un messaggio univoco. L'addio a Mihajlovic e, possibilmente, la consegna della squadra a Delio Rossi. Ad oggi ancora libero sul mercato, insieme a quel Delneri che tanto piace anche allo stesso Corvino.
Qui, però, s'interrompono le fantasie dei più. Perchè non più tardi di ieri sera, in pratica nessuno in Fiorentina, ha volutamente preso atto dell'ennesimo film noioso andato in onda al "Franchi". E se per gli stessi protagonisti, da Sinisa fino a Jovetic, è probabilmente normale che il pensiero sia solo ad andare avanti (ma sulle critiche che Mihajlovic ritiene eccessive si potrebbe discutere fino a martedì sera), sono i pareri dirigenziali che, quantomeno, difficilmente possono convincere coloro che da più di un anno osservano la Fiorentina giocare in un certo modo. Cioè male.
Cognigni, qualche giorno fa, segnalò la piena e convinta fiducia in Mihajlovic. Il quale, si diceva, avrebbe avuto comunque altre occasioni per riscattarsi, almeno fino al prossimo match interno contro il Genoa. Ieri sera, poi, Andrea Della Valle è stato ancora più deciso nel difendere il tecnico. Rispedendo al mittente le perplessità sul gioco e sulla manovra di una squadra che oggi come oggi più che divertire, annoia. Che sia difesa d'ufficio, o pienamente convinta, poco cambia. Soprattutto se nel giro di 72 ore i viola se la vedranno con la Juve reduce anch'essa da un pari interno non propriamente soddisfacente.
In altri termini, oggi come oggi, la Fiorentina non avrebbe potuto comunque mettere sulla graticola il proprio allenatore. Non alla vigilia della trasferta di Torino, e nella settimana che qualche giorno dopo vedrà riaprire le porte del "Franchi" per accogliere il Genoa. Saranno però due partire da osservare con attenzione. O, almeno, con maggiore attenzione rispetto al passato. Perchè nel campionato che prosegue senza leader reali, le occasioni si sprecano e la classifica sarebbe già potuta essere molto ma molto più intrigante.
Insomma, si sarebbe potuto far molto presto a salire sul primo treno dell'Europa, ma di questo passo, con questo ritmo, e senza mai aver osservato un reale cambio d'inerzia e di passo, si fa prestissimo anche a perderlo quel treno europeo. E al di là delle dichiarazioni di rito, siamo convinti che la Fiorentina non abbia la minima intenzione di afflosciarsi su un nuovo anno di niente, senza sognare un pizzico d'internazionalità. Le occasioni di riscatto dai tanti difetti della Fiorentina sono sconfinate nel caso dell'attuale tecnico Mihajlovic. Che adesso deve definitivamente, e disperatamente, dimostrare qualcosa di più. Concedere ulteriore fiducia, se non cambia la musica, rischia di coincedere con un nuovo, deleterio, crollo delle ambizioni.