CAMBIO DI PROSPETTIVA
C’era qualche “vecchietto” anche sette anni fa, quando la Fiorentina vinse a San Siro contro il Milan con lo stesso risultato di domenica sera: tre a uno. Era la neonata Fiorentina di Montella e Pradè in cui Pizarro e Aquilani amplificarono il tasso d’esperienza di una squadra che con Gonzalo Rodriguez e Borja Valero avrebbe trovato altre figure fondamentali. Ma era soprattutto l’inizio di un ciclo che in tre anni regalò sogni e soddisfazioni ai tifosi, un vero e proprio deja-vu che gli stessi protagonisti devono aver vissuto mentre Pulgar, Castrovilli e Ribery regolavano i rossoneri.
Quasi un segno del destino per una Fiorentina che ha reagito come meglio non poteva alle difficoltà iniziali del calendario. Affrontate a testa alta big come Napoli, Juve ed Atalanta, ed archiviato il passo falso di Genova, la Fiorentina è come sbocciata, mentre l’alchimia di Montella ha dato i suoi frutti anche sotto il profilo dei punti riportando i viola nella parte sinistra della classifica e regalando un assetto che è migliorato in brevissimo tempo.
Lo stesso reparto di centrocampo pare aver trovato meccanismi efficaci come ancora non gli era capitato, forte di una sintonia tra gli interpreti che a Milano ha funzionato alla perfezione per il ritorno di Badelj sui livelli di un tempo e per il dinamismo di un Pulgar infaticabile. Il tutto senza tralasciare la personalità di Castrovilli in odore di Nazionale. Se là davanti è ormai indiscutibile il ruolo di trascinatore di Ribery, l’inserimento in difesa di Caceres ha consentito a Pezzella e Milenkovic di migliorare ulteriormente le proprie prestazioni. Una pioggia di buone notizie da confermare domenica contro l’Udinese, perchè dopo la vittoria di San Siro la stagione viola potrebbe avere prospettive interessantissime.