CAMBIO DI MARCIA
Da scudetto come rendimento interno, fuori dall'Europa come rendimento esterno. La Fiorentina ha ritrovato il fattore Franchi ma è adesso chiamata alla svolta anche in trasferta. Su 15 gare giocate in casa, infatti, i viola hanno conquistato 36 punti, frutto di 11 vittorie, 3 pareggi (contro Juve, Samp, Napoli) e 1 sconfitta (contro il Pescara): l'80% dei punti disponibili, meglio di Juve (78%) e Napoli (76%).
Lontano dal Franchi, invece, la Fiorentina ha un rendimento da settimo posto (se consideriamo i punti, 15) oppure da sesto posto (se consideriamo la percentuale di punti conquistati, il 36% dei 42 disponibili). E anche i numeri dell'attacco passano dal secondo posto delle gare interne al quinto posto delle gare esterne, con 20 gol segnati in trasferta. Jovetic, a fronte di 7 gol al Franchi, ne ha segnati solo 4 fuori casa (più un rigore sbagliato). Toni e Cuadrado, 9 centri in due, i loro gol li hanno segnati tutti in casa. Solo El Hamdaoui va controcorrente: 3 gol, tutti in trasferta. Nel Cagliari, invece, Sau è un bomber da trasferta: su 11 gol, solo 3 li ha siglati in casa.
Ma per la Fiorentina quella dell'Olimpico può essere stata la gara della svolta: contro la Lazio, tre settimane fa, i viola giocarono una partita sostanzialmente perfetta - salvo alcune, solite, distrazioni difensive. Sabato contro il Cagliari i viola sono chiamati alla conferma perché adesso più che mai il rendimento lontano dal Franchi sarà decisivo nella corsa all'Europa: le sfide contro i sardi e in particolare quelle contro Atalanta e Sampdoria sono le classiche partite insidiose per una squadra, come la Fiorentina, brillante ma in cerca di continuità. Se da domani a fine aprile i viola riusciranno a svoltare anche in trasferta, le ultime tre partite (contro Siena, Palermo, Pescara, le probabili retrocedende) potranno davvero aprire alla Fiorentina le porte dell'Europa che conta.