BRASILE 2014: CHI RESTA E CHI VA DEI VIOLA
Sarà un Mondiale brasiliano in cui si prevedono rarissime chiazze di colore viola quello che avrà inizio il 12 giugno prossimo nel Paese verdeoro: dopo un'interminabile tornata di gare di qualificazione (che si sono concluse ieri con gli ultimi spareggi della federazione Uefa, che hanno sancito l'approdo in Brasile di Portogallo, Grecia, Francia e Croazia), si cominciano a fare già adesso i conti con i tesserati della Fiorentina che nella prossima estate voleranno in Brasile per contendersi l'ambita Coppa del mondo. E al momento, gli unici viola certi di un posto sono appena sei, appartenenti a cinque Nazioni diverse: Giuseppe Rossi (Italia), Mario Gomez (Germania), Ante Rebic (Croazia), Juan Cuadrado (Colombia) ed i cileni Mati Fernandez e David Pizarro.
Un numero nel complesso davvero esiguo, se si considera che nella rosa della Fiorentina sono in tutto quattordici i giocatori che sono stati chiamati nel corso di questi due anni dalle rispettive selezioni per raggiungere la fase finale della torneo iridato. Tra di questi, chi è certo di restare a casa a godersi lo spettacolo dei mondiali dalla tv è Josip Ilicic, che con la sua Slovenia non è riuscito a superare la fase a gironi, piazzandosi al terzo posto alle spalle di Svizzera e Islanda (quest'ultima eliminata due giorni fa dalla Croazia di Rebic). Stesso discorso, però, va fatto anche per la Serbia di Nenad Tomovic (che nonostante una Nazionale di buon livello ha pagato la scellerata gestione del ct Mihajlovic, da ieri ufficialmente alla Samp), per il Perù di Vargas e per i montenegrini Savic e Bakic, cui non sono bastate le prodezze dell'ex viola Jovetic e Vucinic per guadagnarsi un posto al sole sulle spiagge di Rio.
Capitolo finale dedicato al limbo calcistico, a ''color che son sospesi'': nonostante infatti Italia, Argentina e Brasile abbiano già da tempo staccato il pass per il Mondiale 2014, i viola Pasqual, Aquilani, Neto e Roncaglia attendono ancora di capire come passeranno la prima parte dell'estate prima del ritiro estivo con la Fiorentina. Nel caso dei due azzurri, le prospettive sono diametralmente opposte: il capitano viola è rientrato nel giro della Nazionale solo da poco più di un mese e le chance di una chiamata di Prandelli sono ridotte al lumicino, mentre per l'ex Roma - protagonista della cavalcata azzurra nella fase a gironi - tutto dipenderà dalla stagione che disputerà sotto la guida di Montella. Poche possibilità le nutre anche Facundo Roncaglia: el Torito ha disputato appena un'amichevole con la maglia albiceleste, giocandosi peraltro piuttosto male le sue carte. Chiusura doverosa dedicata a Neto: il ''padrone di casa'' della competizione non riceve una chiamata in Nazionale dal lontano luglio 2012, quando il ct della Seleçao Mano Menezes convocò l'allora riserva viola per la XXX Olimpiade in programma a Londra. Da allora è passata un'infinità ed il neo-allenatore Scolari non ha mai preso in considerazione Neto, preferendogli, nell'ordine, Jefferson (Botafogo), Julio Cesar (QPR) e Cavalieri (Fluminense). La strada, per il portierino classe '89, è tutta in salita.