BENTORNATO MARTINO!
Sperando di poter festeggiare alle 22,30 di domani sera, i tifosi viola, e non solo, hanno già qualcosa di cui gioire. In Olanda ci sarà infatti anche Martin Jorgensen, e il rientro del Danese in rosa ha un’importanza che va molto al di là del più che ovvio e giustificato valore affettivo. Non parliamo infatti soltanto di un giocatore affidabile ed estremamente duttile, ma di colui che potrebbe dare finalmente un equilibrio alla squadra viola. Rimasto, forse per caso, forse no, a Firenze nell’estate del ’95, quella dell’arrivo di Prandelli, molti ricorderanno la sua importanza nella stagione che seguì, con gesta memorabili, come in occasione della gara interna col Cagliari, quando sull1-1 salvò prima il risultato e poi andò a firmare la vittoria con un gran gol; ma di quella stagione occorre mettere in evidenza soprattutto la sua capacità, quando giostrava sulla corsia sinistra, di esaltare le caratteristiche di Manuel Pasqual, che poteva portarsi sul fondo a crossare senza che Frey prima e Lobont poi avessero troppi patemi d’animo, perché a coprire il terzino veneto ci pensava lui, Martino. Molti ricorderanno anche la sorpresa che destò Prandelli quando, un anno fa, schierò il Danese nel ruolo di terzino destro, posizione in cui non ha mai sfigurato. Jorgensen ha superato i 33 anni, viene da una lunga malattia, quindi sarebbe azzardato e ingeneroso considerarlo un salvatore della patria.
Come sarebbe errato dare per scontato che proprio a lui toccherà il ruolo che fino a qualche settimana fa era stato di Mario Alberto Santana. Però parliamo di un giocatore che può agire in difesa, a centrocampo e in attacco, a destra e a sinistra, e cambiare la propria posizione di partita in partita o a gara in corso. Dare la possibilità a Prandelli di schierare sia un 4-3-3 in cui ci sia spinta su entrambe le fasce, un 4-3-1-2 in cui Mutu potrebbe agire da trequartista o un 4-4-2 che potrebbe finalmente esaltare le caratteristiche di Juan Manuel Vargas. E insieme a tutto questo non va dimenticata la grande esperienza del Danese, soprattutto a livello internazionale, che gran parte della squadra non ha. Sarebbe l’uomo ideale per la gara di domani, per farla breve: al momento è una speranza flebile, ma in questa matta Fiorentina tutto può succedere. Intanto però permetteteci di lasciarci andare in un “bentornato Martino!”.