BASTA COLLINA, Basta con questi arbitri
Josè Mourinho oggi compie 46 anni e, come regalo degli arbitri italiani, ieri sera ha ricevuto la sua prima espulsione in serie A, avendo detto a Celi che aveva paura, che era sotto pressione per ciò che era successo sabato sera alla Fiorentina, tartassata da Saccani, che l'Inter non poteva fare le spese delle sue incertezze. José Mourinho non ha fatto bene a protestare contro il direttore di gara. Ha fatto benissimo. Basta con questi arbitri. Basta con Collina. Se andate a pagina 2 del QS in edicola oggi con QN, Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e leggete l'articolo di Simone Nozzoli avete un'idea dell'impressionante stato di crisi di una categoria che l'ex arbitro migliore del mondo avrebbe dovuto rilanciare, ma che, dopo un anno e mezzo di gestione, si ritrova in condizioni tecnicamente comatose.
Mourinho, Della Valle, Mazzarri e ancora il Napoli, la Reggina, il Genoa, il Bologna, il Palermo: il rosario delle proteste non finisce mai e, a questo punto, soltanto i ciechi e i sordi asserragliati dentro il Palazzo del calcio non vedono e non sentono. Se dopo venti giornate di campionato non passa un turno senza che non ci siano obbrobri, cantonate, sviste colossali, una ragione ci sarà: o tutto questo è il risultato di un complotto mediatico ordito contro Gussoni e Collina? Ma il presidente e il designatore degli arbitri la tv la guardano o no? Ma le partite le vedono o no? Ma che razza di sistema è mai questo dove ognuno fa come gli pare, dove gli assistenti sono un disastro, dove in molti hanno paura di affermare che la regolarità del campionato viene sistematicamente sbertucciata da questa grandinata di orrori che riesce a far rimpiangere la gestione di Bergamo e Pairetto, il che è tutto dire. Ora, delle due l'una: o la Federcalcio, da cui dipendono gli arbitri interviene o se non interviene bisogna continuare a protestare, a reclamare, a chiedere che la situazione cambi. Quotidiano.net è convinto che la prima cosa da fare sia licenziare Collina. Certi come siamo che, chiunque ne prendesse il posto, peggio non potrebbe fare.