AUGURI GRANDE DONADEL!
Se lo ricercaste nel vocabolario, probabilmente, lo potreste intercettare alla voce "calciatore che qualsiasi allenatore vorrebbe allenare". Marco Donadel, da Conegliano Veneto, fresco venticinquenne proprio oggi (a proposito, auguri...) è uno che le parole le sa gestire. Un po' come i palloni in mezzo al campo che arpiona il più delle volte scatenando moti d'entusiasmo nel pubblico. Vero e proprio combattente gigliato arrivato in riva d'Arno prima della piena maturazione, e oggi si conferma indiscutibile faro, fosse solo questione di personalità, in mezzo al campo. Più di cinquanta partite, del resto, non si giocano per caso. Ancora meno se con i risultati della Fiorentina.
Sabato sera, Donadel, ha firmato i tre punti, in comproprietà con Frey, che consentono alla Fiorentina di andarsi a giocare la semifinale Uefa in Scozia, con relativa tranquillità. O meglio, con la forza dei consolidati 4 punti di vantaggio sulle inseguitrici che provano a non mollare. Gol pesantissimo, dunque, quello di Donadel. Non solo per precisione e potenza, ma anche per valore specifico in termini di punti. C'era già riuscito, per la verità, con un'altra staffilata a "Marassi" contro la Samp, ma quello di sabato sera è un "canestro da tre".
Buffo, praticamente una coincidenza che proprio sabato, alla vigilia della sfida col Palermo, fossero rimbalzate voci su presunti interessamenti esteri nei suoi confronti. "Il rischio di trovare meno spazio in futuro con l'arrivo di Melo", la fantasiosa ipotesi. Una secca rasoiata radente al palo, la risposta del mediano veneto. Che il tipo di vita da svolgere sulla linea mediana lo conosce bene, a prescindere da Ligabue e dalle recenti esperienze canore.
Donadel è a Firenze ormai da tre stagioni. Al termine della prima delle quali, pur di recuperare fisicamente, saltò a piè pari le ferie. Si è sposato con Chiara a Firenze ed ha avuto una bambina, Beatrice, come a sancire il legame con la città. Vive in una zona bellissima e a Firenze ha anche già comprato casa. Ma non solo. Perchè il bello è che esprime la sua fiorentinità ogni volta che scende in campo o si siede di fronte a un microfono. Mai banale, sempre battagliero. Sarà anche veneto, ma alcuni caratteri familiari i fiorentini non hanno tardato a scovarli in Donadel. Sarà per questo che, di fronte alle suddette voci, il "Dona" ha risposto come meglio non poteva. E per questo, invece di immaginarlo altrove, preferiamo di gran lunga festeggiare i suoi venticinque anni con la fascia di capitano.