ARDUA IMPRESA
Tempi dilatati, era inevitabile che fosse così. L'arrivo-ritorno di Corvino si è portato via le ultime settimane di maggio, l'Europeo e la Coppa America le prime di giugno. Va a finire che il mercato già rallentato di suo per le due competizioni in corso impone a Corvino di valutare al meglio tutte le piste. Sondando più o meno una quantità notevole di profili, e attendendo novità per coloro i quali potrebbero partire.
E si dividerà tra questi aspetti la domenica milanese del d.g. viola, magari riprendendo il discorso già avviato con l'entourage di Babacar per definire al meglio il futuro del senegalese. Al suo fianco, poi, il neo d.s. Freitas, destinato a seguire passo passo le operazioni dei prossimi giorni. Il mercato virtuoso è cominciato, ma questo resta il momento dei colloqui, delle valutazioni, e sostanzialmente delle idee. Tra le quali la più concreta resta quella per il giovane portiere polacco Dragowski.
Non può sbagliare troppi passi, d'altronde, l'accoppiata Corvino-Freitas, tanto più dinanzi agli obiettivi sbandierati post consiglio d'amministrazione. Il concetto di migliorarsi bene si sposa con le ambizioni di chi vorrà abbonarsi, ma è indubbiamente più complicato da sposare se le disponibilità economiche sono di fatto da reperire anticipatamente con qualche cessione, e se lo stesso monte ingaggi necessita ulteriori sfrondamenti.
Andare oltre i risultati degli ultimi anni, quindi migliorare qualificazioni in Europa League in serie arrivando sostanzialmente a toccare il terzo posto, significa anche migliorare un rendimento che la Fiorentina dei tre anni di Montella, e del primo di Sousa, ha tenuto con buonissima continuità. Se non è propriamente una "mission impossibile" viste le risorse e il rinnovato entusiasmo di Corvino, si tratta comunque di un'impresa assai ardua.