ARBITRI, Coloro cui tutto è concesso
C’è stata l’epoca di Giuseppe Furino. Colui che picchiava come un fabbro, soprattutto nelle sfide con la Fiorentina, restando spesso impunito. In particolar modo quando ad arbitrare era un suo celebre conterraneo.
Poi è arrivata quella di Franco Baresi, la cui gloriosa maglia numero sei è stata ritirata dalla rosa rossonera. A Milanello avrebbero dovuto piuttosto fargli un monumento che lo ritrae con il braccio alzato. Perché al “libero” rossonero bastava compiere quel gesto affinché all’attaccante avversario venisse fischiato un fuorigioco.
Ieri abbiamo avuto l’impressione che l’arbitro Damato abbia, in linea di massima, ben diretto l’incontro, e quasi tutti i cronisti fiorentini hanno avuto il buon senso di giudicare “in fondo meritata” la vittoria dell’Inter, anche se, volendo andare a cercare il pelo nell’uovo, non è sfuggita a nessuno tutta una serie di piccoli scontri in cui la decisione del direttore di gara è parsa quasi sempre a senso unico. Ma, ripetiamo, nessuno di noi ha cercato in tali scelte le cause della sconfitta viola. Solo che, analizzando le "moviole" pubblicate stamani dai principali quotidiani sportivi nazionali, non possiamo fare a meno di reagire evidenziando un aspetto a nostro avviso non secondario: il calcio è cambiato molto negli ultimi anni, e, dal punto di vista della gestione arbitrale, leggermente in meglio. Però quella serie di personaggi "cui tutto è concesso" continua ad imperversare. Lasciando da parte il leader incontrastato Francesco Totti, ieri la Fiorentina ha avuto a che fare con tale Javier Zanetti. Giocatore encomiabile per la propria carriera e per il suo attaccamento alla maglia, ma spesso protagonista di comportamenti un po' troppo sopra le righe. Anche ieri al “Franchi” l’Argentino dell’Inter non ha mai tirato indietro la gamba ed ha spesso protestato in maniera plateale. Ma di cartellini gialli nemmeno l’ombra. Non volevamo affrontare questi argomenti, ma parlare di una Fiorentina che sta ritrovando il gioco e di un Inter che ha vinto "un po' a bischero", ma da grande squadra. E non pensiamo nemmeno lontanamente a temi come la sudditanza arbitrale. Solo che chi semina vento raccoglie tempesta.