ANTOGNONI, Berna onora la mia 10. La Nazionale...
"Mutu e Bernardeschi hanno onorato la mia maglia numero dieci" a dirlo è l'Unico dieci della Fiorentina Giancarlo Antognoni che per una sera ha fatto da testimonial e guida al Museo del calcio, aperto al pubblico in occasione dell'iniziativa Una notte al museo alla quale ha partecipato anche Firenzeviola.it. "Mutu (che ha appena dato l'addio al calcio, ndr) ha fatto molto bene a Firenze ed ha lasciato un ottimo ricordo nei fiorentini, Bernardeschi è all'inizio ma al primo anno con la dieci ha mostrato grandi miglioramenti tanto da meritare la Nazionale maggiore, segno che ha lavorato molto bene. Perciò credo che la mia maglia sia stata indossata da due calciatori importanti e che entrambi l'abbiano onorata. Se martedì Bernardeschi tornerà a Coverciano nei 23 per l'Europeo? Non posso rispondere io, il gruppo base già c'è e manca solo qualcosa, ci sono tanti giocatori in pre allarme, compreso lui perciò nei 23 vediamo". Negli ultimi giorni si è ventilata l'ipotesi di un ex viola nella Fiorentina; sono stati fatti tanti nomi (Mutu, Gialrdino, Jorgensen) ma non quello di Antognoni. Lui appare rassegnato ma quello spiraglio sembra lasciarlo sempre: "ormai... Ma a me interessa l'affetto dei tifosi, il resto mi interessa relativamente. Penso solo a quello che i tifosi in questi anni e fino ad oggi mi hanno dimostrato poi dopo se è Fiorentina bene, se è Nazionale come ora va bene lo stesso".
E a proposito di Nazionale per Antognoni qualche chance di essere tra le prime quattro l'Italia le ha nonostante le difficoltà del ct: "Conte ha un ruolo non facile perché oggi ci sono pochi italiani che giocano e ce ne sono pochi da vedere, come invece in passato hanno potuto fare Bearzot o Valcareggi, ma credo che la squadra che va all'Europeo è valida e cercherà di ottenere un risultato positivo. Sicuramente con un ct così determinato otterrà qualcosa di concreto. Cosa? Arrivare tra le prime quattro per me sarebbe un buon risultato. A 24 squadre forse è più facile perché puoi andare andare avanti e andando avanti di carichi a livello psicologico. Il girone non è facile ma non impossibile".
Come detto Antognoni ha fatto da guida all'interno del Museo del calcio insieme al direttore del museo Fino Fini e al direttore del centro tecnico Maurizio Francini. All'ex bandiera viola in particolare è toccato spiegare ai tanti tifosi che si erano prenotati (100 e altrettanti in lista di attesa) l'avventura del 1982, un'emozione grande riviverla per lui: "Le cose belle si ricordano sempre come se fossero attuali, quello del 1982 è un Mondiale che tutti si ricordano perché la squadra era partita male ma poi è finita benissimo, nessuno si aspettava vincessimo come poi è stato fatto. Entrare al Museo del calcio mi riporta nel passato, è bello vedere quelle maglie del '34 o del '68 ormai superate e capisci che il passato è importante per capire e pensare al futuro. Questo evento serve soprattutto ai bambini, e questa sera ce n'erano tanti, perché capiscano che la maglia azzurra deve essere aiutata e applaudita"