ANCORA PIU' FORTI
Di buono c'è l'abitudine a certe cose. Chi ama e segue la Fiorentina, da sempre, ha ormai sviluppato un particolarissimo callo alle ingiustizie. Certo, non aiuta, ma quantomeno può alleviare la rabbia che oggi tutti i tifosi gigliati, giustamente, schiumano. Andiamo con ordine. Immaginare un esordio del genere per la squadra di Prandelli era francamente difficile. Ipotizzare di chiudere il primo tempo sul due a zero sarebbe stato, probabilmente, troppo. Eppure la Fiorentina c'era riuscita, mettendo peraltro in campo personalità da grande squadra, carisma da gruppo navigato, cinismo da super corrazzata. Tutto bellissimo, tutto perfetto.
Fin qui le note liete, da amalgamare con quelle meno positive relative alle prestazioni poco brillanti di qualche singolo, come nel caso di Vargas o Kuzmanovic. D'altro canto, può anche starci, e al di là di tutto la Fiorentina, seppure in apnea, avrebbe comunque potuto portare a casa tre punti a dir poco pesanti. Purtroppo però, a Lione, non è bastato il calcio giocato, e nel pareggio del “Gerland” risuonano il comportamento deprecabile dei francesi, la cui spocchia è superata soltanto dalla sporca furbizia con la quale hanno approfittato di Zauri a terra, e l'idiozia ripetuta di un arbitro, Frojdfeldt, che sull'argomento si era già espresso condannando l'Italia alla prima sconfitta di un europeo da dimenticare.
Perchè se è vero che il Lione ha peccato di lealtà nel continuare a giocare, è altrettanto vero che prima di tutti sarebbe dovuto intervenire proprio lui, il fenomenale Frojdfeldt. Il quale, ancora più beffardo o forse più semplicemente scarso, ha preferito riservare quel fischio alla punizione sulla quale Juninho e Benzema hanno freddato i viola a suon di strizzate d'occhio. Una punizione che, per inciso, viene praticamente sempre fischiata a favore del difensore. Prendi e porta a casa, Fiorentina. E fai tesoro di questa sgradevole lezione franco-svedese.
Che poi, in una giornata come questa, sia arrivata la decisione del CASMS di confermare l'apertura del “Franchi”, domenica, ai soli abbonati fiorentini è soltanto un particolare. Che, tuttavia, conferma come determinate sviste non siano soltanto prerogativa dei francesi. O degli svedesi. Di buono, allora, c'è che a Firenze c'è una certa abitudine a determinati torti. Che siano dettati dalla slealtà, dalla goffa incompetenza di un direttore di gara, o dall'ignoranza di un organismo che decide a caso su questioni che evidentemente non conosce. E sapere che il progetto viola, già da domani mattina, ripartirà con intatta forza, e con una nuova idea per uno stadio nuovo, non può far altro che rinnovare la voglia di stare accanto e sostenere questa grande Fiorentina. Ancora più forte. Contro tutto, e tutti.