AMARCORD

03.10.2012 13:30 di  Simone Bernabei   vedi letture
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FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

28 maggio 2008-3 gennaio 2012. Sono questi gli estremi della storia viola di Alberto Gilardino, bomber del Bologna che domenica affronterà il suo passato con la sicurezza di chi guarda gli altri dalle zone alte della classifica dei capocannonieri. Tre stagioni e mezzo passate all’ombra del Duomo per il bomber di Biella, che nel suo primo anno fiorentino segnò 19 gol solo in campionato, più altri 6 nelle coppe europee. 25 reti totali quindi. Non male per un giocatore che il Milan aveva di fatto lasciato partire senza rimpianti e senza ripensamenti. Logico dunque aspettarsi fuoco e fiamme anche nella seconda stagione, quando confermarsi è sempre difficile. Prandelli, primo ammiratore dell’attaccante, riuscì comunque a metterlo a suo agio, e Gila non deluse nonostante la diminuzione rispetto all’anno precedente: 15 gol in campionato, 4 in Champions League, fra cui quello storico a griffare la serata magica di Anfield Road. Fu quello l’apice della carriera viola del Gila, che da quel momento in poi, al pari della Fiorentina, iniziò un’involuzione che lo portò a segnare soli 12 gol nel campionato successivo, il primo con Sinisa Mihajlovic in panchina.

In estate iniziarono quindi a serpeggiare i primi dubbi sul giocatore, che furono fiutati immediatamente dal patròn del Genoa Preziosi, che si fece avanti per avere l’attaccante. Pantaleo Corvino rispose di no, salvo poi ricredersi a gennaio dopo una prima parte di stagione del tutto deludente, viste le 2 reti in 12 presenze. Gila quindi passò al Genoa per 8 milioni di euro, ed in viola arrivò Amauri. Salto di sei mesi, ed eccoci al 28 giugno 2012: radiomercato inizia a parlare di una clamorosa bomba in ottica viola, ossia del ritorno di Gilardino in riva all’Arno (LEGGI QUI l’anteprima di Firenzeviola.it). La trattativa fu abbozzata, ma alla fine tutto si risolse con una fumata nera. Il resto è storia recente: Gila vola a Bologna, viene messo al centro del progetto tattico da Pioli e ricomincia a segnare gol a raffica. Come in tutte le sue prime stagioni nei nuovi club, del resto.