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13.04.2015 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
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FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

E' arrivato sulla scia del primo, il secondo k.o della Fiorentina. Una sconfitta maturata a Napoli in virtù di un'altra prestazione scialba, senza nervo, persino remissiva. Lo stesso Montella si è detto persino preoccupato nel dopo gara per la piega che hanno preso le gare dei suoi, ma è indubbio che al di là di scelte iniziali che non hanno convinto, il tecnico dovrà per forza analizzare i perchè di un crollo che sembra essere prima di tutto mentale, e poi strutturale.

Perso l'obiettivo Coppa Italia, in pratica, i viola si sono presentati a Napoli sgonfi, scarichi, volendo pure svagati se si tiene di conto in particolare la prova di Savic. Su questo, indubbiamente, dovrà lavorare Montella, ma sul resto vien da pensare che anche per quest'anno la Fiorentina non abbia saputo sfruttare le giuste convergenze di un campionato non così impossibile. Perchè incassare un passivo di 10 reti senza segnarne una al cospetto di Lazio, Juve e Napoli conferma innanzi tutto limiti di organico al cospetto delle prime della classe.

Quegli stessi limiti che qualcuno (più d'uno, per la verità, anche su queste pagine) segnalò nel mercato di gennaio quando il famoso centrocampista di spessore non arrivò. Con Gilardino e Diamanti parecchio indietro nelle gerarchie (e se non giocano nemmeno quando il tecnico fa turnover in vista dell'Europa League significa che ci son altri problemi) e con elementi come Kurtic che, al di là della prova del San Paolo, difficilmente potevano dare altri apporti.

Nessuna tragedia perciò, soprattutto se come l'anno scorso la Fiorentina si ritrova a fare i conti con campagne acquisti che, sin dall'inizio, non rappresentavano investimenti pesanti per restare in corsa su tutti i fronti. Oggi che l'obiettivo è rimasto uno solo (l'Europa) la Fiorentina si ritrova nella sua consueta dimensione, con la consapevolezza di poter inseguire il sogno finale che, per inciso, l'anno scorso fu raggiunto in Coppa Italia.

In futuro, semmai, quando in società si tornerà a parlare di Champions League si valuti bene prima gli investimenti che si è disposti a fare per raggiungerla.