AJAX, Chi sono i "Figli degli Dei"

Articolo di Marco Conterio
20.12.2008 10:35 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione
AJAX, Chi sono i "Figli degli Dei"
FirenzeViola.it

I FIGLI DEGLI DEI vivono ad Amsterdam. Sul loro simbolo hanno disegnato il valoroso condottiero dell’Iliade, Aiace Telamonio, e nell’ultimo secolo sono coloro che per primi hanno dato una svolta al ‘football’ con l’invenzione del calcio totale. E’ l’Ajax, soprannominato appunto Godenzonen, “figli degli Dei” in olandese. Squadra dal passato magico, avvolta da un’aura di fascino e fonte d’ispirazione per le politiche societarie di molti club in tutta Europa. E poco importa se negli ultimi anni la dimensione dei lancieri è diventata meno omerica e decisamente più terrena: quella maglia lì, banda rossa su campo bianco presa gentilmente in prestito dai colori sociali dell’Arsenal, necessita sempre della dovuta riverenza una volta che la si affronta. L’allenatore, poi, merita inchini e rispetto. Marco Van Basten, il Cigno di Utrecht, ex tecnico dell’Olanda ai Mondiali ’06 e ad Euro’08, è alla prima esperienza da manager di un club ed attualmente i risultati gli danno ragione visto che è secondo in Eredivisie a tre punti dall’AZ. Uno che ha tutte le carte in regola per emularlo è Klaas-Jan Huntelaar ma, ben per la Fiorentina e per le casse dei lancieri e male per Van Basten, ha deciso di volare al Real Madrid dopo essersi laureato capocannoniere del campionato olandese a soli 22 anni. Per sostituirlo gli ajacidi stanno pensando a Marcus Berg del Groningen, punta giovane e prolifica che potrebbe giocare anche in Uefa. Ajax nobile ‘quasi decaduta’, lontana dai fasti degli anni ’90 ma aggrappata ancora, con le unghie e con i denti, al cornicione dell’Europa che conta un po’ meno grazie ad alcune ottime individualità e ad un gruppo che pian piano sta ritrovando l’amalgama che fu.

Grazie soprattutto ad una rosa yè-yè, dove l’età media avvicina quella delle Primavera italiane, ma dove la qualità è alta e la prospettiva ancora di più. E non è un caso se, tra retroguardia e portiere, quattro giocatori su cinque provengono dal settore giovanile ajacido. Oltre al “catalano docg” Oleguer Presas, una vita al Barcellona prima di volare in Olanda, ci sono il ventenne Gregory Van der Wiel, il centrale ventitreenne Thomas Vermaelen e, soprattutto, il terzino sinistro Jan Vertonghen, ventuno primavere ma un futuro roseo davanti. Nel centrocampo a tre c’è il neo-capitano, ex Groningen, Rasmus Lindgren, classe ’84 e perno della mediana biancorossa. Con lui anche Eyong Enoh, ventiduenne camerunense pescato di recente in Sudafrica ed il coetaneo, ed ex bambino prodigio, Urby Emanuelson. Sulla trequarti c’è il pezzo da novanta: si tratta di Miralem Sulejmani, diciannove anni, acquisto più costoso della storia del mercato olandese visto che si è trasferito ad Amsterdam dall’Heerenveen per ben 16,25 milioni di euro. Davanti, in attesa dell’erede di Huntelaar, agiscono l’ex Groningen Luis Suarez, classe ’87 con l’istinto del gol ed il croato con origini argentine Dario Cvitanich. Più che i figli, i “Nipoti degli Dei”.