A COLPI DI COMUNICATI
Adesso è davvero ufficiale. Siamo tutti pronti a non stupirci più di niente. Infondo, a rileggere le vicende raccontate negli ultimi 48 mesi c'era già di che stupirsi, ma stavolta, di gran lunga, c'è di che stranirsi. Andiamo con ordine. Firenze mugugna, s'interroga, ma soprattutto è giù di morale. Anzi, per la verità, l'entusiasmo sta sotto terra. Pareva che, dopo la stagione appena chiusa, più in basso di così non si potesse ulteriormente scendere. Eppure non era così.
In tempi in cui l'autostima del tifoso viola è abbattuta a picconate regolari di comunicati stampa, arriva anche il ricamo finale su una vicenda già di per sè paradossale. Il silenzio che resiste intatto sul futuro, sui programmi, sulla società, sulla squadra e sulle scelte di mercato è rotto soltanto dalle parole rilanciate in modo ufficiale dal club viola. Sulla conferma dell'allenatore, sul saluto a Mutu, sulle voci incontrollate che vogliono la Red Bull o gli Emiri pronti ad acquistare e, dulcis in fundo, sul giallo degli occhiali da sole di Sinisa.
E se per Mihajlovic, il doppio comunicato già suonava un pizzico ridondante (del resto il tecnico aveva già rifiutato l'Inter, no?...) sulle voci di una presunta, imminente, cessione poteva anche starci l'intervento deciso della società. Ma, sullo spiacevole accadimento della sala stampa c'era proprio bisogno di uscire allo scoperto in questo modo? Quando, fra l'altro, già disponendo delle immagini il club poteva muoversi direttamente, immaginiamo, con il personaggio in questione? Il tutto davanti a un'Italia calcistica che, probabilmente, avrà fatto una risata sulla vicenda e, forse, anche una misera, valutazione dell'ambiente professionale che frequenta la sala stampa del "Franchi". E, soprattutto, davanti a tutti i tifosi.
Quelli che, forse, prima di scoprire chi è il "Lupin" dei cronisti vorrebbero soprattutto conoscere i programmi per il futuro. Quelli che, ancora, vorrebbero capire quali logiche ci siano dietro a un mancato riscatto come quello di D'Agostino. E quelli che, al momento, ancora attendono i dettagli specifici di un "patto" preannunciato da Andrea Della Valle che ancora nessuno conosce. Ecco, ci permettiamo di pensare, soprattutto davanti a loro, adesso, servirebbero comunicati di ben altro spessore. Che, magari, annuncino l'arrivo di un campione, e non una seconda indagine dopo il misterioso furto della maglia di Cerci. Perchè in questo modo, a colpi di comunicati, l'autostima viola è destinata a polverizzarsi.