50 SFUMATURE DI VIOLA
Partenza lenta, infortuni, emergenza tattica, il tracollo di Parma, il caso Neto, il mercato di gennaio, l’abbondanza, la Coppa Italia, la notte di Londra e infine il Toro… No, con questa Fiorentina non ci si annoia mai. Un tourbillon di emozioni scandito da continui alti e bassi. L’ottovolante viola non si ferma mai e anche per questa stagione è severamente vietato l’ingresso ai deboli di cuore.
Il pareggio di domencia sera contro i granata ha smorzato l’entusiasmo dopo l’ottima prestazione di “White Hart Lane”, che aveva mostrato una faccia inedita di questa Fiorentina. L’avevamo descritta cinica e matura, perché capace di resistere agli attacchi forsennati degli Spurs, e anzi di rispondere rischiando addirittura di portare a casa i tre punti. Poi il Toro. Una faccia vista e rivista invece. Una sfumatura preoccupante che si ripresenta puntuale durante tutta la gestione Montella. Una specie di sindrome da “grande squadra”. Capitò col Pescara al primo anno, quando addirittura si pensava all’assalto al 2° posto, poi con Parma e Cagliari la scorsa stagione, con i viola raggiunti in extremis proprio al “Franchi”. A preoccupare non sono gli errori dei singoli, per la verità decisivi anche con il Torino (vedi le dormite di Vargas e Tomovic su tutti), ma in particolare l’atteggiamento. Invidiabile il coraggio e la continua propensione a giocare, apprezzabile il possesso quasi spasmodico e le transizioni palla a terra per tentare di arrivare in area col pallone, ma cercare il 2-0 a 5’ dalla fine, e farsi trovare impreparati sulla ripartenza avversaria, sa tanto di suicidio sportivo.
Giovedì l’appuntamento forse più importante della stagione fino ad ora. In città c’è la massima allerta per l’onda inglese che si riverserà in riva all’Arno e le autorità si dicono pronte a fronteggiare e contenere il calore dei supporters degli Spurs. Ora resta da capire come proveranno i viola ad ingabbiare la truppa di Pochettino. Quale faccia mostrerà la Fiorentina di Montella. Se la squadra cinica, determinata e matura ammirata a “White Hart Lane”, oppure quella imprecisa e superficiale vista domenica con il Toro. Intanto dai campini qualche spiffero è arrivato e il 4-3-3 sembra il modulo scelto da Vincenzo Montella. Con Neto scelta obbligata - sarà curioso vedere anche come il “Franchi” accoglierà il promesso sposo bianconero - e Gonzalo-Savic coppia centrale, salgono le quotazioni di Richards a destra. A sinistra Pasqual sembra favorito, anche se l’ipotesi Basanta non è da escludere. A centrocampo con Mati e Pizarro confermatissimi e Borja ai box, resta un solo posto vacante. Ballottaggio Aquilani-Badelj, con il croato in leggero vantaggio dopo l’ottima prova col Toro. In avanti spazio al tridente Joaquin-Gomez-Salah.
50 sfumature, e forse più, di questa Fiorentina. Imprevedibile, talvolta irritante, ma sempre incredibilmente affascinante.