4-2-3-1, Analisi tattica del nuovo modulo viola

27.04.2009 00:00 di  Marco Conterio   vedi letture
4-2-3-1, Analisi tattica del nuovo modulo viola
FirenzeViola.it

FIORENTINA A DUE FACCE -Bella con le grandi, piccola con le piccole. Peculiarità di una squadra che deve ancora completare il suo processo di maturazione, che deve trovare una sua definitiva identità tattica e che deve, soprattutto, riuscire a dettare tempi e ritmi di gioco anche contro chi la guarda dai bassifondi della classifica. Con la Roma è girato tutto al meglio: un pizzico di fortuna, un cuore grande così, un'alchimia di gioco mai vista prima, almeno in questa stagione. Ed è proprio lì che la Fiorentina deve insistere. Sul gioco. Da imporre agli avversari, d'ora in poi, soprattutto quelli di medio-bassa caratura. Cerchiamo allora di capire, nei giocatori 'nevralgici' viola, quali sono le impostazioni che, si presume, saranno adottate d'ora in avanti.

JOVETIC - "Muoviti in verticale, piuttosto che in orizzontale". Questo il dettame tattico che suggeriva due giorni fa Prandelli a Jovetic. La Roma cercava spesso verticalizzazioni centrali, partendo da Pizarro e De Rossi. Il tecnico viola ha arretrato la posizione del montenegrino, in fase difensiva, per apportare pressing e ritardare spesso il primo passaggio, in modo da favorire le chiusure di Donadel e Montolivo. In fase offensiva, invece, a Jovetic è concessa molta libertà. Può sfruttare le sue doti tecniche partendo da lontano, venendo a prendersi il pallone anche nella propria trequarti in modo da, eventualmente, portare via anche un mediano avversario per favorire la spinta centrale di Montolivo e quella sulle fasce di Vargas e Semioli.

MONTOLIVO - Sembra il ruolo fatto apposta per lui. Fa legna, copre gli spazi, riparte, disegna, costruisce. Il nuovo factotum della mediana viola. Pur da giocatore ad elevatissimo tasso tecnico, raddoppia spesso sia sugli esterni, sulle sovrapposizioni dei terzini o sulle ali avversarie, e tiene a bada il mediano che avanza di turno, lasciando il trequartista tra le mani di Donadel. Fa tantissimo lavoro oscuro che ai più passa inosservato ma che, tatticamente, risulta prezioso per la squadra, coprendo lo spazio del passaggio o evitando ripartenze veloci. In fase offensiva, tiene molto più palla tra i piedi, libero anche di utilizzare il suo lancio per le falcate di Semioli o Vargas o gli spunti sulla linea del fuorigioco di Gilardino.

VARGAS E SEMIOLI - Anche per loro due, sembra un modulo disegnato ad hoc. Sfruttano entrambi la corsa e la spinta sugli out esterni, in modo da tenere bassi i terzini avversari. Inoltre coprono anche in fase difensiva, evitando ai centrali della mediana avversaria di allargarsi e agli esterni alti avversari di trovarsi uno contro uno con i terzini gigliati. Vargas può cercare anche di accentrarsi, provando il tiro da fuori, Semioli resta più sull'esterno, con Jovetic pronto a raccogliere al centro o svariare sull'out mancino.