ZENGA, Popolo serbo in balia di questa gente

13.10.2010 17:25 di  Redazione FV   vedi letture
ZENGA, Popolo serbo in balia di questa gente
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

"Solo chi ha vissuto a Belgrado può capire veramente cosa e perché è successo". Walter Zenga dice la sua sugli scontri di Genova in occasione di Italia-Serbia. L'ex portiere dell'Inter e della Nazionale nonché ex tecnico di Catania e Palermo, attualmente sulla panchina dell'Al-Nassr in Arabia, ha allenato la Stella Rossa nel 2005 vincendo campionato e coppa.

Zenga, con la voce rotta dalla tristezza, prova a spiegare in un'intervista a Calciomercato.com: "Avrei voluto parlare di calcio, invece non si può. E' un discorso complesso che riguarda la vita, il mondo ed il futuro dei nostri figli. Non c'è una sola ragione ma tutta una serie di motivi, anche politici che hanno portato a quello che è accaduto. Solo la gente serba può capirlo, è impossibile da spiegare. Io mi sono trovato benissimo a Belgrado e lì ho ancora tanti amici, che oggi si sentono malissimo".

PRETESTO: "Purtroppo il calcio viene preso come pretesto per altre cose. Alla fine hanno vinto questi delinquenti, che hanno ottenuto la visibilità che volevano, infatti tutti stanno parlando di loro. Ma allo stesso tempo ha perso la vera Serbia, quella civile. Guardando le immagini in tv, nella curva serba si vede tanta gente impaurita".

VITTIME: "Non bisogna commettere l'errore di criminalizzare tutto il Paese. Il popolo serbo ha paura ed è in balia di questa gente. Anche i giocatori, che tra l'altro sono stati pure aggrediti e terrorizzati da questi idioti. Non si può pretendere troppo dai calciatori, cosa dovevano fare? Andando sotto la curva hanno solo cercato di calmare la gente, se non lo avrebbero fatto sarebbero stati comunque criticati".

STOJKOVIC: "E' passato dalla Stella Rossa al Partizan Belgrado, ma non è stato l'unico. Ad esempio di recente anche il brasiliano Cleo ha fatto lo stesso percorso, ma i tifosi se la sono presa tanto col portiere perché non lo considerano un giocatore normale come gli altri in quanto lui è nato tifoso della Stessa Rossa".

SOLUZIONI: "Gli stadi sono diventati delle zone neutre, in cui è consentito a tutti di fare di tutto. In questo caso specifico bastava guardare la storia degli ultimi giorni, e non degli ultimi 20 anni, per capire che sarebbe successo qualcosa. Mi riferisco alla sconfitta in casa con l'Estonia ed alla guerra civile che si è scatenata in occasione del gay-pride. Prandelli vorrebbe chiedere al capo ultrà se ha una famiglia? Gli rispondo io: ce l'ha, ma non gliene frega niente. Ho sentito dire che ora dovrebbe rimanere in carcere a vita, ma chi lo mantiene? Io sono per degli atti dimostrativi, poi a come risolvere il problema ci devono pensare i politici ed il governo serbo. Non si può continuare ad essere schiavi dell'1% delle persone senza ideali che rovinano la vita di tutti gli altri. Non so quali sanzioni adotterà l'Uefa, facciano un po' quello che vogliono. La vera domanda è un'altra: quando sarà la prossima volta?".