VITTORIA STORICA ED EUROPA PIU' VICINA
Non accadeva da quasi dieci anni. Dal maggio del '98, per la precisione. Con Malesani in panchina e Batistuta, Edmundo e Rui Costa in campo. Una lunga attesa premiata ieri con una vittoria all'Olimpico dal sapore inatteso. Giunta quando la gara scivolava verso uno zero a zero probabilmente più stretto per i biancocelesti che non per i viola. Eppure, Dea Eupalla, stavolta ha arriso alla Fiorentina. Prandelli ha gettato nella mischia Pazzini e la squadra ha reagito come accade in chimica. Tre guizzi, l'ultimo dei quali ha avviato il gol. Forse involontariamente, forse fortunosamente, ma fa così tanta differenza? Il caldo, una squadra davanti capace di correre in fuga verso la Champions come un vero velocista, tre impegni in sette giorni e un pizzico di lucidità in meno rispetto all'immediato passato hanno inevitabilmente usurato la Fiorentina di questa settimana. Ma il risultato finale, un 1-0 pesantissimo, vale oro. Vale una posizione in Uefa da rifinire, da migliorare, da consolidare e che fa comunque sognare. Perché la Champions, anche se i viola dovessero alla fine ritrovarsi quinti, era davvero troppo per questo gruppo.
Per tutti i motivi che conosciamo. Prandelli non aveva gradito, alla vigilia, le critiche alla squadra e l'insistenza delle domande sul caso Toni.
Ebbene, ieri, in un colpo solo ha risposto come solo i grandi sanno fare. Prettamente sul campo. E con i risultati. Una vittoria in trasferta, in uno stadio da brividi e contro una squadra importante, da dedicare a chi lamentava qualche limite di personalità in trasferta. Un cambio in corsa, quello di Pazzini, con un Toni acciaccato i cui sacrifici meritano solo plausi, che ha cambiato il volto della gara. E una dedica voluta, cercata, alla tifoseria. Con il pugno chiuso e la grinta di chi sa di poter centrare un grande obiettivo. Tornare in Europa per la Fiorentina significa tornare a respirare aria di sfide particolari, suggestive. Anche se, prima, ci sarà un girone eliminatorio. Perché, davvero, se la Fiorentina di oggi centrasse la Uefa, sarebbe immediato immaginare quella di domani candidarsi alla vittoria finale. Non ora, però, non ancora. Già contro il Chie o sarà importante continuare a correre e staccare su Udinese e Sampdoria. Consapevoli che espugnando l'Olimpico, i viola hanno messo un altro mattone su una stagione splendida.